“Dubliners” is a collection of fifteen short stories written by James Joyce in which the author analyses the failure of self-realisation of inhabitants of Dublin in biographical and in psychological ways. The novel was originally turned down by publishers because they considered it immoral for its portrait of the Irish city. Joyce treats in “Dubliners” the paralysis of will in four stages: childhood, youth, maturity and public life. The paralysis of will is the courage and self-knowledge that leads ordinary men and women to accept the limitations imposed by the social context they live in. In “Dubliners” the style is both realistic - to the degree of perfectly recreating characters and idioms of contemporary Dublin - and symbolic – giving the common object unforeseen depth and a new meaning in order to show a new view of reality. Joyce defines this effect “epiphany” which indicates that moment when a simple fact suddenly explodes with meaning and makes a person realise his / her condi
Introduzione
Il Viandante sul mare di nebbia è un olio su tela realizzato da Caspar David Friedrich nel 1817-1818, conservato ad Amburgo, Kunsthalle.Esso è considerato il manifesto della pittura romantica poiché in essa il pittore sintetizza i principi del Romanticismo (l'infinito, il sublime, il viaggiatore, ...), unendoli in un contesto efficace e comunicativo.
Descrizione
Il dipinto rappresenta un uomo di spalle, appoggiato ad un bastone da viaggio, sopra uno spuntone roccioso, il quale guarda solitario un immenso paesaggio alpino all’alba. Esso è caratterizzato dalle cime dei monti, alcune ricoperte da radi alberi, che emergono fra i banchi di nebbia.Il viandante si trova al centro del dipinto in primo piano e sta, evidentemente, contemplando lo spettacolo naturale romantico e sublime che ha di fronte. Sotto di lui, oltre lo sperone sale la nebbia che lascia intravedere alcune cime coperte da radi alberi più in basso. Verso l’orizzonte si aprono nuovi scenari di montagne alte e impervie. Il cielo è denso di nubi verso l’alto e di strati di nubi più calmi verso il basso che si fondono con il mare di nebbia.
Nonostante la grande massa triangolare dello sperone roccioso e la sagoma nera del viandante, i colori emergono in modo evidente nel dipinto.
I colori scuri del paesaggio montano dell’Elbsandsteingebirge della Boemia, ingrigiti dalla prospettiva aerea di natura leonardesca, e il verde petrolio degli abiti del viandante si fondono con i colori caldi del cielo riflessi dalla fitta nebbia.
Colori chiari e brillanti come blu e rosa sono distribuiti armonicamente nel cielo e nella nebbia, mescolandosi intensamente con il grigio perla dei vapori che si innalzano verso il cielo. I colori utilizzati dall'artista esprimono in modo tangibile l'atmosfera cristallina e pungente di alta montagna. Sulle rocce abbondano, invece, colori che ricordano la pietra umida, muschi e licheni.
Queste tonalità di colore e il forte contrasto tra luci ed ombre conferiscono al dipinto un’atmosfera suggestiva, al punto da suscitare nell’osservatore un senso di stupore e di grandiosità sospesa, esprimendo al meglio la poetica del sublime.
I temi e lo stile
L’artista attraverso questo dipinto, considerato il manifesto della pittura romantica, vuole trasmettere la maestosità della natura, la cui grandezza è in grado di annullare l’individualità dell’uomo, considerato un “temporaneo viandante”, al quale non rimane altro che contemplarla.
Il viandante davanti al mare di nebbia, infatti, è rivolto di schiena al fine di permettere una identificazione con l’osservatore; l'artista stimola, così, ognuno di noi di immedesimarsi in quel viandante e di perdersi nel paesaggio per entrare in empatia con le emozioni che Friedrich ci vuole suscitare.
Il viandante non è però un osservatore passivo, ma, piuttosto, un contemplativo e attraverso il sentire emotivo riflette filosoficamente sulla propria natura ed esistenza umana in confronto con la potenza della natura. L’uomo è indifeso e misero di fronte al meraviglioso infinito naturale che ha di fronte. Il mare di nebbia rappresenta questa condizione della quale l’uomo romantico ha consapevolezza. Il viandante si perde così nella contemplazione del mare di nebbia e questa perdita annulla la sua individualità in una sorta di nirvana esoterico. (Si ricorda un verso della poesia L'infinito di G. Leopardi: "E il naufragar m’è dolce in questo mare").
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