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Visualizzazione dei post da gennaio, 2023

Dubliners by J.Joyce (riferimento a 'Eveline' e 'The dead')

“Dubliners” is a collection of fifteen short stories written by James Joyce in which the author analyses the failure of self-realisation of inhabitants of Dublin in biographical and in psychological ways. The novel was originally turned down by publishers because they considered it immoral for its portrait of the Irish city. Joyce treats in “Dubliners” the paralysis of will in four stages: childhood, youth, maturity and public life. The paralysis of will is the courage and self-knowledge that leads ordinary men and women to accept the limitations imposed by the social context they live in. In “Dubliners” the style is both realistic - to the degree of perfectly recreating characters and idioms of contemporary Dublin - and symbolic – giving the common object unforeseen depth and a new meaning in order to show a new view of reality. Joyce defines this effect “epiphany” which indicates that moment when a simple fact suddenly explodes with meaning and makes a person realise his / her condi

Le modalità operative di Giovan Battista Marino nelle poesie

Le modalità operative del poeta Giovan Battista Marino nelle proprie poesie sono la variazione ingegnosa e l’arte del “rampino” (estrapolazione di ogni parola o modo di dire espresso con enfasi ed eccellenza prevalentemente nelle opere classiche, al fine di attualizzare i temi discussi dagli autori classici). Per la sua particolare produzione letteraria, Marino utilizza i materiali letterari della lirica dell’ultimo Tasso e della tradizione classica, soprattutto quelli meno noti, e i materiali di autori contemporanei stranieri ed italiani. Di questi materiali egli non riproduce i valori di cui i modelli classici e moderni sono portatori, ma i temi che trattano, attuando un processo di variazione ingegnosa, arricchita di artifici retorici che producono effetti sorprendenti in chi legge. Accusato di plagio degli antichi, cioè di appropriarsi dei versi altrui, in una lettera del 1620 all’amico Achillini affermò che da sempre leggeva gli antichi con il “rampino”: quando leggeva un autore s

Tema sulle poesie di Giovan Battista Marino. “Donna che cuce”, “Seno”, “Rete d’oro in testa della sua donna”

Giovan Battista Marino è ritenuto uno dei massimi esponenti della poesia barocca, celebre non solo in Italia, ma anche in Europa. Egli si dedica all’attività letteraria fin da giovane, godendo soprattutto dell’appoggio di molti potenti. La sua opera principale è “Adone” del 1623; tra le opere minori più conosciute, invece, si evidenzia “Lira” del 1608. Il madrigale di 10 versi “Donna che cuce” descrive una donna mentre ricama. Ella passa l’ago nel tessuto come se scoccasse una freccia, in quanto, è una tessitrice che provoca sentimenti. Il poeta è incantato, rapito dal modo in cui la donna decora e ricama la tela. I suoi sentimenti sono tutti per lei che, con quell’ago, arriva al suo cuore, sollecitandolo con “mille punte”. Egli descrive, attraverso dei giochi di parole (verso 8: “Tronca, annoda, assottiglia, attorce e gira”), la rara abilità della donna di tagliare, assottigliare e attorcigliare il suo cuore pari, addirittura, ad Aracne (verso 3: “quel ch’opra in suo lavoro, nova Ara

"Don Chisciotte" di M. de Cervantes Saavedra (in breve)

Don Chisciotte è il protagonista dell’omonima opera di Miguel de Cervantes Saavedra, la quale si divide in due parti. La prima parte si apre con una spiegazione dell’autore sul racconto che si prepara a fare, mentre la seconda parte è la narrazione vera e propria. Il protagonista è Alonso, un nobile che vive nella regione spagnola della Mancia. Egli è un accanito lettore di romanzi cavallereschi. Il suo interesse è tale che non riesce più a distinguere la realtà dalle storie che legge fino a convincersi di essere lui stesso uno dei cavalieri protagonisti di quelle avventure letterarie. Come i cavalieri medioevali, Alonso si dota di un cavallo, che non è altro che un asino, uno scudiero, Sancho Panza, una nobildonna da amare, Dulcinea del Toboso, ed un re che, assistito da due damigelle, lo possa nominare cavaliere (l’oste nomina Alonso cavaliere nel suo ‘castello’ accompagnato da due prostitute). Il protagonista, così, si dà il nome di Don Chisciotte della Mancia e decide di affrontare

"Per quel giorno che l’amor mio" di W. Shakespeare

“Per quel giorno che l’amor mio” è il 63esimo sonetto che appartiene alla raccolta “Sonnets”, costituita da 154 sonetti, elaborato dal drammaturgo e poeta inglese William Shakespeare. A differenza degli altri componimenti, l’autore non specifica esplicitamente il destinatario dell’opera. In questa poesia, il poeta esprime tutta la sua preoccupazione sull’influenza inevitabile del tempo sulla bellezza del suo amore. Egli immagina che la bellezza del giovane, a livello estetico, purtroppo, svanirà quando diventerà vecchio, “sgualcito e logorato” come Shakespeare. Addirittura, il tempo prosciugherà il sangue del suo amato e solcherà di linee e di rughe il suo bel viso. Questo sonetto evidenzia il frantumarsi delle immagini dovuto agli effetti del tempo. L’autore, tramite metafore, paragona la bellezza giovanile alla ricchezza, mentre la vecchiaia e la morte alla notte. L’amore profondo dell’autore per il giovane amante rimane il tema dominante di questo sonetto, in cui esalta la bellezza

La Gatta Cenerentola

  Giambattista Basile è stato un letterato e scrittore italiano di epoca barocca che, per primo, ha utilizzato la fiaba come forma di espressione popolare. La versione più antica del tradizionale racconto di Cenerentola è quella tratta da “Lo cunto de li cunti”, lo stesso racconto che ispirerà Perrault ed i fratelli Grimm. Il personaggio principale è la giovane Zezolla, figlia di un principe; ella, plagiata dalla propria istitutrice, decide di uccidere la matrigna, la quale è stata sempre crudele nei suoi confronti. Successivamente, il padre sposa l’istitutrice e Zezolla, scalzata dalle sei figlie di lei, finisce col lavorare i cucina e disprezzata al punto da essere apostrofata come la “Gatta Cenerentola”. Il racconto si basa su personaggi negativi. Zezolla rappresenta una condizione di massimo degrado in quanto si rivela, prima, un’assassina e, poi, si integra in una condizione succuba con l’ingresso delle sorellastre. Lo stesso padre ben presto dimentica la sua presenza a favore del

"Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo" : il ‘mondo sensibile’ e il ‘mondo di carta’

L’opera “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” è stata scritta da Galileo Galilei e pubblicata a Firenze nel 1632. Il dialogo è impostato su tre diversi personaggi: due filosofi, Salviati e Simplicio, ed un patrizio veneziano, Sagredo. La scelta e le caratteristiche dei personaggi scelti non sono casuali. Galileo utilizza i primi due personaggi come portavoce dei due massimi sistemi del mondo, ossia delle due teorie che in quel periodo andavano ripetutamente a scontrarsi  (eliocentrismo e geocentrismo). Il terzo personaggio rappresenta, invece, il lettore discreto, appassionato di scienza, e destinatario dell’opera di Galilei. Il suo ruolo è quello di intervenire nella discussione, chiedendo chiarimenti con argomentazioni semplici. Il filosofo Salviati rappresenta le idee copernicane, sostenute da Galileo Galilei; infatti, il primo assume nel dialogo una duplice funzione: controbattere le teorie di Simplicio e correggere le superficialità di Sagredo, evidenziando , cos