Animal Farm , written by George Orwell , is a political fable that tells the story of a group of farm animals who rebel against their cruel human master, hoping to create a society where all animals are equal, free, and happy. Inspired by the dream of the wise old pig Old Major, the animals overthrow the farmer Mr. Jones and take control of the farm, renaming it Animal Farm. At first, the animals work together to build an egalitarian community based on the principles of Animalism, summarized in the Seven Commandments painted on the barn wall. However, over time, the pigs—led by the cunning and power-hungry Napoleon—begin to seize control. They gradually assume privileges, manipulate language and truth, and use fear and propaganda to maintain power. Eventually, they become indistinguishable from the humans they once overthrew. This allegory clearly reflects the events of the Russian Revolution of 1917 and the rise of Stalinism. The animals represent different social and political groups...

Giambattista
Basile è stato un letterato e scrittore italiano di epoca barocca che, per
primo, ha utilizzato la fiaba come forma di espressione popolare.
La versione più antica del tradizionale racconto di Cenerentola è quella tratta da “Lo cunto de li cunti”, lo stesso racconto che ispirerà Perrault ed i fratelli Grimm.
Il personaggio principale è la giovane Zezolla, figlia di un principe; ella, plagiata dalla propria istitutrice, decide di uccidere la matrigna, la quale è stata sempre crudele nei suoi confronti.
Successivamente, il padre sposa l’istitutrice e Zezolla, scalzata dalle sei figlie di lei, finisce col lavorare i cucina e disprezzata al punto da essere apostrofata come la “Gatta Cenerentola”.
Il racconto si basa su personaggi negativi.
Zezolla rappresenta una condizione di massimo degrado in quanto si rivela, prima, un’assassina e, poi, si integra in una condizione succuba con l’ingresso delle sorellastre. Lo stesso padre ben presto dimentica la sua presenza a favore delle figliastre e della nuova moglie.
Tra i personaggi l’autore non evidenzia alcun sentimento che porti tra loro ad una condizione di morale e di felicità. La stessa fortuna interviene a favore di un personaggio o di un altro al di fuori, però, dell’etica e del merito.
Il personaggio di Zezolla lo si può definire un perdente che si aggira in un mondo irrazionale dove domina la paura e la crudeltà incondizionate.
Nella narrazione Zezolla è costantemente oggetto di angherie, prima, da parte delle due matrigne e, poi, dalla sfortuna; infatti, ella perde la scarpa che determinerà per lei un’ulteriore prova, nonostante avesse affascinato il re con la sua bellezza.
Finalmente con il matrimonio, Zezolla viene incoronata come regina e le sorellastre rimangono umiliate.
La fiaba, strutturata da queste caratteristiche come la magia e i tanti effetti speciali, rispecchia l’estetica del periodo barocco. Nell’eloquio del re, la scarpetta è assimilata ad una serie di metafore (“le fondamenta della casa”, “candeliere dove è infissa la candela della passione”, …).
È evidente che il re, rapito dalla bellezza della giovane, manifesta con un linguaggio fantastico tutto il criterio affine alla corrente barocca, in linea con la peculiarità della storia.
La versione più antica del tradizionale racconto di Cenerentola è quella tratta da “Lo cunto de li cunti”, lo stesso racconto che ispirerà Perrault ed i fratelli Grimm.
Il personaggio principale è la giovane Zezolla, figlia di un principe; ella, plagiata dalla propria istitutrice, decide di uccidere la matrigna, la quale è stata sempre crudele nei suoi confronti.
Successivamente, il padre sposa l’istitutrice e Zezolla, scalzata dalle sei figlie di lei, finisce col lavorare i cucina e disprezzata al punto da essere apostrofata come la “Gatta Cenerentola”.
Il racconto si basa su personaggi negativi.
Zezolla rappresenta una condizione di massimo degrado in quanto si rivela, prima, un’assassina e, poi, si integra in una condizione succuba con l’ingresso delle sorellastre. Lo stesso padre ben presto dimentica la sua presenza a favore delle figliastre e della nuova moglie.
Tra i personaggi l’autore non evidenzia alcun sentimento che porti tra loro ad una condizione di morale e di felicità. La stessa fortuna interviene a favore di un personaggio o di un altro al di fuori, però, dell’etica e del merito.
Il personaggio di Zezolla lo si può definire un perdente che si aggira in un mondo irrazionale dove domina la paura e la crudeltà incondizionate.
Nella narrazione Zezolla è costantemente oggetto di angherie, prima, da parte delle due matrigne e, poi, dalla sfortuna; infatti, ella perde la scarpa che determinerà per lei un’ulteriore prova, nonostante avesse affascinato il re con la sua bellezza.
Finalmente con il matrimonio, Zezolla viene incoronata come regina e le sorellastre rimangono umiliate.
La fiaba, strutturata da queste caratteristiche come la magia e i tanti effetti speciali, rispecchia l’estetica del periodo barocco. Nell’eloquio del re, la scarpetta è assimilata ad una serie di metafore (“le fondamenta della casa”, “candeliere dove è infissa la candela della passione”, …).
È evidente che il re, rapito dalla bellezza della giovane, manifesta con un linguaggio fantastico tutto il criterio affine alla corrente barocca, in linea con la peculiarità della storia.
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