“Dubliners” is a collection of fifteen short stories written by James Joyce in which the author analyses the failure of self-realisation of inhabitants of Dublin in biographical and in psychological ways. The novel was originally turned down by publishers because they considered it immoral for its portrait of the Irish city. Joyce treats in “Dubliners” the paralysis of will in four stages: childhood, youth, maturity and public life. The paralysis of will is the courage and self-knowledge that leads ordinary men and women to accept the limitations imposed by the social context they live in. In “Dubliners” the style is both realistic - to the degree of perfectly recreating characters and idioms of contemporary Dublin - and symbolic – giving the common object unforeseen depth and a new meaning in order to show a new view of reality. Joyce defines this effect “epiphany” which indicates that moment when a simple fact suddenly explodes with meaning and makes a person realise his / her condi
“Per quel
giorno che l’amor mio” è il 63esimo sonetto che appartiene alla raccolta “Sonnets”,
costituita da 154 sonetti, elaborato dal drammaturgo e poeta inglese William
Shakespeare.
A differenza degli altri componimenti, l’autore non specifica esplicitamente il destinatario dell’opera.
In questa poesia, il poeta esprime tutta la sua preoccupazione sull’influenza inevitabile del tempo sulla bellezza del suo amore.
Egli immagina che la bellezza del giovane, a livello estetico, purtroppo, svanirà quando diventerà vecchio, “sgualcito e logorato” come Shakespeare. Addirittura, il tempo prosciugherà il sangue del suo amato e solcherà di linee e di rughe il suo bel viso.
Questo sonetto evidenzia il frantumarsi delle immagini dovuto agli effetti del tempo. L’autore, tramite metafore, paragona la bellezza giovanile alla ricchezza, mentre la vecchiaia e la morte alla notte.
L’amore profondo dell’autore per il giovane amante rimane il tema dominante di questo sonetto, in cui esalta la bellezza e la giovinezza del ragazzo.
Shakespeare, nella terza quartina, è amareggiato dal fatto che questo legame profondo rimane sfalsato proprio dalla sostanziale differenza d’età.
Nel distico, Shakespeare chiude il sonetto affermando la necessità di immortalare questa eterea bellezza; infatti, secondo Shakespeare l’unico modo per raggiungere tale scopo è scrivere un componimento nel quale racchiude tutto il suo amore per il giovane.
Esso sarà letto dalle generazioni future e, così, renderà eterno il ricordo dell’amato, sottraendolo all’azione devastatrice del tempo.
A differenza degli altri componimenti, l’autore non specifica esplicitamente il destinatario dell’opera.
In questa poesia, il poeta esprime tutta la sua preoccupazione sull’influenza inevitabile del tempo sulla bellezza del suo amore.
Egli immagina che la bellezza del giovane, a livello estetico, purtroppo, svanirà quando diventerà vecchio, “sgualcito e logorato” come Shakespeare. Addirittura, il tempo prosciugherà il sangue del suo amato e solcherà di linee e di rughe il suo bel viso.
Questo sonetto evidenzia il frantumarsi delle immagini dovuto agli effetti del tempo. L’autore, tramite metafore, paragona la bellezza giovanile alla ricchezza, mentre la vecchiaia e la morte alla notte.
L’amore profondo dell’autore per il giovane amante rimane il tema dominante di questo sonetto, in cui esalta la bellezza e la giovinezza del ragazzo.
Shakespeare, nella terza quartina, è amareggiato dal fatto che questo legame profondo rimane sfalsato proprio dalla sostanziale differenza d’età.
Nel distico, Shakespeare chiude il sonetto affermando la necessità di immortalare questa eterea bellezza; infatti, secondo Shakespeare l’unico modo per raggiungere tale scopo è scrivere un componimento nel quale racchiude tutto il suo amore per il giovane.
Esso sarà letto dalle generazioni future e, così, renderà eterno il ricordo dell’amato, sottraendolo all’azione devastatrice del tempo.
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