Animal Farm , written by George Orwell , is a political fable that tells the story of a group of farm animals who rebel against their cruel human master, hoping to create a society where all animals are equal, free, and happy. Inspired by the dream of the wise old pig Old Major, the animals overthrow the farmer Mr. Jones and take control of the farm, renaming it Animal Farm. At first, the animals work together to build an egalitarian community based on the principles of Animalism, summarized in the Seven Commandments painted on the barn wall. However, over time, the pigs—led by the cunning and power-hungry Napoleon—begin to seize control. They gradually assume privileges, manipulate language and truth, and use fear and propaganda to maintain power. Eventually, they become indistinguishable from the humans they once overthrew. This allegory clearly reflects the events of the Russian Revolution of 1917 and the rise of Stalinism. The animals represent different social and political groups...

Don
Chisciotte è il protagonista dell’omonima opera di Miguel de Cervantes Saavedra,
la quale si divide in due parti.
La prima parte si apre con una spiegazione dell’autore sul racconto che si prepara a fare, mentre la seconda parte è la narrazione vera e propria.
Il protagonista è Alonso, un nobile che vive nella regione spagnola della Mancia. Egli è un accanito lettore di romanzi cavallereschi. Il suo interesse è tale che non riesce più a distinguere la realtà dalle storie che legge fino a convincersi di essere lui stesso uno dei cavalieri protagonisti di quelle avventure letterarie.
Come i cavalieri medioevali, Alonso si dota di un cavallo, che non è altro che un asino, uno scudiero, Sancho Panza, una nobildonna da amare, Dulcinea del Toboso, ed un re che, assistito da due damigelle, lo possa nominare cavaliere (l’oste nomina Alonso cavaliere nel suo ‘castello’ accompagnato da due prostitute).
Il protagonista, così, si dà il nome di Don Chisciotte della Mancia e decide di affrontare mille imprese e pericoli in groppa al suo destriero, Ronzinante, in nome della sua amata Dulcinea del Toboso, una contadina molto socievole di nome Aldonza Lorenzo.
Dopo un pestaggio con dei mercanti, Don Chisciotte è costretto a ritornare a casa dove il curato del paese ed il barbiere concludono che il protagonista ha uno stato di salute instabile. Per questo motivo, Don Chisciotte assiste alla distruzione dei suoi adorati libri effettuata dalla sua governante e da sua figlia nella speranza che guarisca.
Il protagonista, però, convince un contadino del paese, Sancho Panza, a riprende il suo percorso, nominandolo suo scudiero personale.
Il viaggio inizia con il combattimento di Don Chisciotte contro 30 o 40 mulini a vento, ritenendoli dei giganti da sconfiggere. La pala di un mulino, però, lo disarciona dal cavallo, rendendolo oltre modo ridicolo.
Dopo una serie di “battaglie” perse ed ardue “imprese” fallite, rientra a casa.
Nella seconda parte del romanzo, Cervantes decide, inizialmente, di riscrivere la vera storia del cavaliere dopo la morte e crea il personaggio che diventa oggetto delle beffe di tutti coloro che lo hanno circondato.
Si susseguono episodi che evidenziano i limiti di Don Chisciotte dal duello al corte di carri, dall’incontro con un vero duca ed una duchessa al cavallo di legno.
Dopo ciò, Don Chisciotte torna a casa e si ammala di febbre. Prima di morire, confessa tutto ciò che è accaduto.
Don Chisciotte è una persona semplice, cambia radicalmente la sua identità, lasciando la sicurezza ed il suo paese per andare in cerca di avventure. Il mondo, però, con il quale si deve confrontare non è più quello dei cavalieri, dei romanzi che egli ama leggere.
Le sue avventure, infatti, si concludono tutte in modo ridicolo perché nessuno riconosce il valore dei suoi grandi ideali come la pace, l’onore, la difesa dei deboli e le missioni per sconfiggere i Saraceni.
Don Chisciotte rappresenta tutti i lettori accaniti dei romanzi cavallereschi. L’autore, mediante il protagonista, vuole evidenziare che nella realtà non c’è più posto per gli inutili ideali sostenuti da Don Chisciotte e intende rappresentare i contrasti esistenti tra realtà e finzione.
La prima parte si apre con una spiegazione dell’autore sul racconto che si prepara a fare, mentre la seconda parte è la narrazione vera e propria.
Il protagonista è Alonso, un nobile che vive nella regione spagnola della Mancia. Egli è un accanito lettore di romanzi cavallereschi. Il suo interesse è tale che non riesce più a distinguere la realtà dalle storie che legge fino a convincersi di essere lui stesso uno dei cavalieri protagonisti di quelle avventure letterarie.
Come i cavalieri medioevali, Alonso si dota di un cavallo, che non è altro che un asino, uno scudiero, Sancho Panza, una nobildonna da amare, Dulcinea del Toboso, ed un re che, assistito da due damigelle, lo possa nominare cavaliere (l’oste nomina Alonso cavaliere nel suo ‘castello’ accompagnato da due prostitute).
Il protagonista, così, si dà il nome di Don Chisciotte della Mancia e decide di affrontare mille imprese e pericoli in groppa al suo destriero, Ronzinante, in nome della sua amata Dulcinea del Toboso, una contadina molto socievole di nome Aldonza Lorenzo.
Dopo un pestaggio con dei mercanti, Don Chisciotte è costretto a ritornare a casa dove il curato del paese ed il barbiere concludono che il protagonista ha uno stato di salute instabile. Per questo motivo, Don Chisciotte assiste alla distruzione dei suoi adorati libri effettuata dalla sua governante e da sua figlia nella speranza che guarisca.
Il protagonista, però, convince un contadino del paese, Sancho Panza, a riprende il suo percorso, nominandolo suo scudiero personale.
Il viaggio inizia con il combattimento di Don Chisciotte contro 30 o 40 mulini a vento, ritenendoli dei giganti da sconfiggere. La pala di un mulino, però, lo disarciona dal cavallo, rendendolo oltre modo ridicolo.
Dopo una serie di “battaglie” perse ed ardue “imprese” fallite, rientra a casa.
Nella seconda parte del romanzo, Cervantes decide, inizialmente, di riscrivere la vera storia del cavaliere dopo la morte e crea il personaggio che diventa oggetto delle beffe di tutti coloro che lo hanno circondato.
Si susseguono episodi che evidenziano i limiti di Don Chisciotte dal duello al corte di carri, dall’incontro con un vero duca ed una duchessa al cavallo di legno.
Dopo ciò, Don Chisciotte torna a casa e si ammala di febbre. Prima di morire, confessa tutto ciò che è accaduto.
Don Chisciotte è una persona semplice, cambia radicalmente la sua identità, lasciando la sicurezza ed il suo paese per andare in cerca di avventure. Il mondo, però, con il quale si deve confrontare non è più quello dei cavalieri, dei romanzi che egli ama leggere.
Le sue avventure, infatti, si concludono tutte in modo ridicolo perché nessuno riconosce il valore dei suoi grandi ideali come la pace, l’onore, la difesa dei deboli e le missioni per sconfiggere i Saraceni.
Don Chisciotte rappresenta tutti i lettori accaniti dei romanzi cavallereschi. L’autore, mediante il protagonista, vuole evidenziare che nella realtà non c’è più posto per gli inutili ideali sostenuti da Don Chisciotte e intende rappresentare i contrasti esistenti tra realtà e finzione.
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