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Dubliners by J.Joyce (riferimento a 'Eveline' e 'The dead')

“Dubliners” is a collection of fifteen short stories written by James Joyce in which the author analyses the failure of self-realisation of inhabitants of Dublin in biographical and in psychological ways. The novel was originally turned down by publishers because they considered it immoral for its portrait of the Irish city. Joyce treats in “Dubliners” the paralysis of will in four stages: childhood, youth, maturity and public life. The paralysis of will is the courage and self-knowledge that leads ordinary men and women to accept the limitations imposed by the social context they live in. In “Dubliners” the style is both realistic - to the degree of perfectly recreating characters and idioms of contemporary Dublin - and symbolic – giving the common object unforeseen depth and a new meaning in order to show a new view of reality. Joyce defines this effect “epiphany” which indicates that moment when a simple fact suddenly explodes with meaning and makes a person realise his / her condi

Indocina francese

L' Indocina francese, detta anche Unione Indocinese, fu una colonia francese che riuniva il Tonchino, l'Annam, la Cocincina (regioni che costituiscono l'attuale Vietnam), i territori che formano oggi il Laos e la Cambogia, nonché l'exclave di Kwangchowan (che significa Concessione della baia di Canton) in Cina.
Spesso viene chiamata semplicemente Indocina, creando, così, confusione con la Penisola Indocinese che comprende, invece, tutti i Paesi situati tra l'India e la Cina, ossia Birmania, Siam (divenuto Thailandia nel 1939) ed una parte della Malesia.

Riguardo la lingua, i primi missionari cattolici posero le basi per le trascrizioni in alfabeto latino della scrittura vietnamita.
Per un lungo periodo, gli intellettuali vietnamiti avevano visto con ostilità tale cambiamento finché dovettero rendersi conto che, mentre l'alfabeto in pittogrammi richiedeva anni di apprendimento della lettura e della scrittura, quello latino, invece, si poteva apprendere in pochi mesi.

I primi interventi militari francesi in Vietnam risalgono al 1858 col pretesto della protezione dei missionari cattolici.
In realtà, la spedizione militare francese nascondeva numerosi interessi economici e miravano, soprattutto, allo sfruttamento delle risorse naturali come tè, carbone, caffè, caucciù; questi propositi diedero, così, impulso alla conquista dell'Indocina.
Le armate francesi presero possesso dei territori della Penisola Indocinese facendone dei protettorati.
Nel 1887 nacque la nuova colonia chiamata Unione Indocinese.
La progressiva ingerenza francese verso il mercato cinese portò inevitabilmente alla guerra franco-cinese che durò da settembre 1881 a giugno 1885.
Successivamente, nel 1940, dopo aver portato a termine l'invasione della Francia durante la Seconda Guerra Mondiale, i tedeschi imposero ai francesi la formazione del governo collaborazionista di Vichy.
I giapponesi, a loro volta, avevano mire imperialiste ed occuparono il nord dell'Indocina francese, determinando l'interruzione degli aiuti degli Stati Uniti alla Repubblica Cinese.
I giapponesi, in seguito, invasero nel dicembre del 1941 il sud dell' Indocina francese, occupazione che si protrasse fino al 1945 con la Guerra del Pacifico.
Alla fine della guerra, i francesi ripresero possesso delle colonie, ma l'emergere della guerriglia e della resistenza impedì ai francesi di mantenere il controllo. 
Con la Conferenza di Ginevra del 1954 la Francia dovette rinunciare ai territori del sud-est asiatico sancendo l'indipendenza di Cambogia, Laos e Vietnam, il quale fu diviso in Vietnam del nord, filo-comunista con capitale Hanoi, e Vietnam del Sud, filo-occidentale con capitale Saigon.
L'attrito tra i due Stati porterò alla Guerra del Vietnam, importante capitolo della Guerra Fredda tra Unione Sovietica e Stati Uniti.
Nel 1956 le truppe francesi furono definitivamente ritirate.

Nell'Indocina francese la popolazione era caratterizzata da diverse etnie, tra le quali spiccano Viet, Khmer, Lao ke.
La presenza francese era minoritaria poiché l'Indocina era solo una colonia di sfruttamento economico.
Per controllare l'economia vietnamita venne istituita nel 1975 la Banca Indocina, un' istituto bancario privato francese che disponeva del monopolio del conio (della "piastra" indocinese).
Un afflusso di ingenti capitali si ebbe con l'aumento della richiesta di produzione del caucciù indocinese e lo sfruttamento dell'albero della gomma.
Durante la colonizzazione dell'Indocina, i francesi fecero molti investimenti, soprattutto nel caucciù, dando molto lavoro alla manodopera vietnamita.
Se da una parte il caucciù divenne il simbolo di quanto fosse stata redditizia la colonizzazione, dall'altra si evidenziarono, da parte di giornalisti intervenuti sul posto, le difficoltà degli operai delle piantagioni negli anni '30.

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