“Dubliners” is a collection of fifteen short stories written by James Joyce in which the author analyses the failure of self-realisation of inhabitants of Dublin in biographical and in psychological ways. The novel was originally turned down by publishers because they considered it immoral for its portrait of the Irish city. Joyce treats in “Dubliners” the paralysis of will in four stages: childhood, youth, maturity and public life. The paralysis of will is the courage and self-knowledge that leads ordinary men and women to accept the limitations imposed by the social context they live in. In “Dubliners” the style is both realistic - to the degree of perfectly recreating characters and idioms of contemporary Dublin - and symbolic – giving the common object unforeseen depth and a new meaning in order to show a new view of reality. Joyce defines this effect “epiphany” which indicates that moment when a simple fact suddenly explodes with meaning and makes a person realise his / her condi
La stanza rossa o Armonia in rosso è un olio su tela realizzato da H. Matisse, uno dei principali esponenti dei Fauves, nel 1908 ed è conservato nel Museo dell’Ermitage a San Pietroburgo.
Il pittore nel dipinto raffigura la sala da pranzo di un’abitazione borghese con una tavola imbandita e, al lato sinistro del tavolo, una sedia impagliata davanti ad una finestra (o un quadro?) che fa da cornice al paesaggio esterno caratterizzato da un giardino verde con alberi in fiore ed un’abitazione di colore rosa in lontananza. L’orizzonte è molto alto e separa il poco cielo blu.
La donna raffigurata a destra del dipinto, probabilmente una domestica, sistema della frutta all’interno di un’alzata posta sul tavolo.
Il pittore nel dipinto raffigura la sala da pranzo di un’abitazione borghese con una tavola imbandita e, al lato sinistro del tavolo, una sedia impagliata davanti ad una finestra (o un quadro?) che fa da cornice al paesaggio esterno caratterizzato da un giardino verde con alberi in fiore ed un’abitazione di colore rosa in lontananza. L’orizzonte è molto alto e separa il poco cielo blu.
La donna raffigurata a destra del dipinto, probabilmente una domestica, sistema della frutta all’interno di un’alzata posta sul tavolo.
Lo stile utilizzato per la realizzazione dell’opera rispecchia alcuni canoni del movimento dei Fauves. La mancanza di un centro focale sul quale soffermare lo sguardo, l’assenza di linee di contorno ben definite e dei piani verticali e orizzontali, sono solo alcuni elementi che stanno ad indicare che i Fauves non volevano descrivere la realtà in modo obiettivo; infatti, l’intento era quello di descrivere la realtà in modo soggettivo, dando voce alla sensibilità dell’artista.
I soggetti scelti erano quelli solitamente utilizzati dagli impressionisti e le scene di vita quotidiana, i ritratti, i paesaggi venivano snaturati dal colore inconsueto. Forme e spazio seguivano, quindi, la bizzarria emotiva dell’artista.
Per esempio, ne La stanza rossa il tavolo, che dovrebbe creare un piano orizzontale secondo la prospettiva geometrica, invece, si confonde con il fondo della parete e sembra diventare una carta da parati unica.
Anche la donna che sistema la fruttiera sembra essere una decorazione ritagliata dal fondo.
Le figure, quindi, sono delle sagome colorate che emergono attraverso il contrasto di luminosità.
La profondità è quasi assente e viene suggerita solamente dalla sedia impagliata e dalla cornice del dipinto (o una finestra che dà sul giardino) seppur in modo ingannevole.
Il dipinto presenta larghe campiture di colore, soprattutto dei colori primari rosso, blu e giallo.
Per la realizzazione dell’opera, l’artista ha compiuto un lungo processo di ricerca della perfezione, sottoponendo l’opera a continue variazioni sostanziali, quali la variazione del colore preponderante che, in un primo momento, era rappresentato dal verde, poi dal blu sino alla stesura definitiva che ha configurato l’opera in rosso come uno dei più importanti capolavori di Matisse.
L’utilizzo del colore rosso distribuito uniformemente su tutta la tela annulla quasi del tutto la visione prospettica. Il colore e la riproduzione dei motivi floreali della tovaglia anche sulle pareti della stanza rendono La stanza rossa un "dipinto nel dipinto" in quanto, vista la quasi assenza di profondità, l’ambiente domestico è bidimensionale e sembra essere un affresco.
Il sentimento che domina l’intera scena è certamente quello di tranquillità, che si manifesta soprattutto per il paesaggio e per la postura serena della cameriera intenta a svolgere un’azione quotidiana e del tutto naturale.
La contrapposizione tra i colori vivaci diffusi in tutto il dipinto, e la calma e serenità che il quadro genera nell’osservatore, contribuiscono a fornire spunti di introspezione emotiva che spingono molti artisti contemporanei a realizzare falsi d’autore di Henri Matisse, riuscendo così a fornire una rappresentazione astratta del reale con una chiave interpretativa estremamente soggettiva.
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