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Analisi della novella "Cisti fornaio" (Decameron, VI, 2)

Contesto generale  La novella di Cisti il fornaio è la seconda della sesta giornata del Decameron di Boccaccio. In questa giornata, tutte le novelle hanno un tema comune: il modo elegante e intelligente (con arte e garbo) con cui i personaggi riescono a rispondere a situazioni difficili, spesso grazie all’arguzia, alla prontezza di spirito o all’uso sapiente delle parole (i cosiddetti “motti”). La narratrice è Pampinea, una delle sette giovani protagoniste del Decameron, che introduce la novella con una riflessione: a volte la natura e la fortuna premiano persone di umili origini, dotandole di un'anima nobile e virtuosa, proprio come accade a Cisti. Trama in breve  Cisti è un fornaio fiorentino, quindi un uomo del popolo, ma di grande eleganza, educazione e intelligenza. Egli possiede un ottimo vino bianco, che desidera offrire a Geri Spina, un nobile fiorentino che ogni giorno passa davanti alla sua bottega insieme agli ambasciatori di papa Bonifacio VIII. Cisti però sa che, ...

Analisi del testo. L' ascesa al monte Ventoso di Francesco Petrarca

  Monte Ventoso Testo A DIONIGI DA BORGO SAN SEPOLCRO, DELL’ORDINE DI SANT’AGOSTINO, PROFESSORE DELLA SACRA PAGINA. SUI PROPRI AFFANNI. Oggi, spinto dal solo desiderio di vedere un luogo celebre per la sua altezza, sono salito sul più alto monte di questa regione, chiamato giustamente Ventoso [1]. Da molti anni mi ero proposto questa gita; come sai, infatti, per quel destino che regola le vicende degli uomini, ho abitato in questi luoghi sino dall'infanzia e questo monte, che a bell'agio si può ammirare da ogni parte, mi è stato quasi sempre negli occhi. [...] Partimmo da casa il giorno stabilito e a sera eravamo giunti a Malaucena [2], alle falde del monte, verso settentrione. Qui ci fermammo un giorno ed oggi, finalmente, con un servo ciascuno, abbiamo cominciato la salita, e molto a stento. La mole del monte, infatti, tutta sassi, è assai scoscesa e quasi inaccessibile, ma ben disse il poeta che "l'ostinata fatica vince ogni cosa". [3] Il giorno lungo, l'ar...

Analisi del testo. Tre cose solamente mi so 'n grado di Cecco Angiolieri

Testo Tre cose solamente mi so 'n grado, le quali posso non ben men fornire: ciò è la donna, la taverna e 'l dado; queste mi fanno 'l cuor lieto sentire. Ma sì me le conven usar di rado, ché la mie borsa mi mett'al mentire; e quando mi sovvien, tutto mi sbrado, ch'i' perdo per moneta 'l mie disire. E dico: – Dato li sia d'una lancia! – Ciò a mi' padre, che mi tien sì magro, che tornare' senza logro di Francia. Trarl'un denai' di man serìa più agro, la man di pasqua che si dà la mancia, che far pigliar la gru ad un bozzagro. Parafrasi Solamente tre cose mi piacciono delle quali, però, non posso disporre: cioè la donna, l'osteria e il gioco d'azzardo; queste cose rendono allegro il mio cuore. Purtroppo, posso permettermele di rado perché la mia borsa non mi consente di realizzare tutti i miei desideri; quando mi rendo conto di ciò, mi metto a sbraitare poiché per mancanza di denaro perdo il mio desiderio. Perciò, dico a me stesso ch...

Analisi del testo. La vita fugge, et non s'arresta una hora di Francesco Petrarca

Testo La vita fugge, et non s'arresta una hora, et la morte vien dietro a gran giornate, et le cose presenti et le passate mi dànno guerra, et le future anchora; e 'l rimembrare et l'aspettar m'accora, or quinci or quindi, sí che 'n veritate, se non ch'i' ò di me stesso pietate, i' sarei già di questi penser' fòra. Tornami avanti, s'alcun dolce mai ebbe 'l cor tristo; et poi da l'altra parte veggio al mio navigar turbati i vènti; veggio fortuna in porto, et stanco omai il mio nocchier, et rotte arbore et sarte, e i lumi bei che mirar soglio, spenti. Parafrasi La vita fugge e non si ferma nemmeno un'ora, e la morte arriva a marce forzate, e, pertanto, tormenta sia il presente che il passato ed anche il futuro; la mia anima è angosciata sia nel ricordo del passato che nell'attesa del futuro, per cui se ad impedirmelo non fosse la pietà che avverto per la mia anima, avrei posto fine alla mia esistenza. A consolarmi è il ricordo di qu...

Analisi del testo. Solo et pensoso i più deserti campi di Francesco Petrarca

Campo di grano con volo di corvi - V. Van Gogh Testo Solo et pensoso i più deserti campi vo mesurando a passi tardi et lenti, et gli occhi porto per fuggire intenti ove vestigio human l'arena stampi. Altro schermo non trovo che mi scampi dal manifesto accorger de le genti, perché negli atti d'alegrezza spenti di fuor si legge com'io dentro avampi: sì ch'io mi credo omai che monti et piagge et fiumi et selve sappian di che tempre sia la mia vita, ch'è celata altrui. Ma pur sì aspre vie nè sì selvagge cercar non so ch'Amor non venga sempre ragionando con meco, et io co llui. Parafrasi Solo e pensoso vado per campi deserti misurando a passi gravi e lenti, e con lo sguardo cerco la presenza di qualche orma umana e, qualora fosse necessario, il modo più veloce per sfuggire da questi luoghi deserti. Non trovo altra possibilità se non l'andare da solo per questi campi che possa evitarmi che la gente possa accorgersi della mia passione che si evince dal mio volto po...

Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini

Ciao a tutti! Oggi discuto di uno dei romanzi più rilevanti del Neorealismo per l'aspetto stilistico ed altre caratteristiche appartenenti al suddetto movimento culturale, scritto da Pier Paolo Pasolini: Ragazzi di vita . Pier Paolo Pasolini pubblica il romanzo nel 1955, dopo essersi trasferito a Roma solo da qualche anno. Per lo scrittore romano, che proviene dal Friuli, Roma rappresenta una città-mondo realizzatasi nei secoli, nella quale immergersi per scoprire in essa una città da raccontare in una lingua nuova in tutta la sua grazia ed il suo sfacelo, la sua gente ed il suo brulicare. Tutta l’opera dello “straniero” Pasolini si caratterizza sia rispetto alla metropoli che rispetto ai criteri ufficiali della cultura italiana dell’epoca. Il rapporto dell’autore con la città di Roma rimane pervasivo fino all’anno della sua stessa uccisione, avvenuta esattamente nel 1975. In Ragazzi di vita Pasolini, dunque, racconta una Roma degli emarginati, quella dei sottoproletari, categoria...

Il mare non bagna Napoli di Anna Maria Ortese

Ciao a tutti! Oggi tratterò un romazo che è diventato ormai un classico della letteratura italiana scritto da Anna Maria Ortese: Il mare non bagna Napoli . Il libro di Anna Maria Ortese Il mare non bagna Napoli si articola in due racconti ( Un paio di occhiali, Interno familiare ), che parlano di problemi familiari, e in tre reportage giornalistici ( Oro a Forcella, La città involontaria, Il silenzio della ragione ) che si dilungano sulla povertà materiale, uno dei tanti problemi di Napoli nell’immediato secondo dopoguerra. Il primo reportage descrive la funzione del Monte dei Pegni gestito dal Banco di Napoli nella via di San Biagio dei Librai, a Forcella. Il secondo reportage, invece, parla di come sono disorganizzati coloro che non hanno nemmeno un tetto. Nell’ultimo reportage, la scrittrice si sofferma sull’indifferenza degli intellettuali progressisti come Domenico Rea, Pasquale Prunas, Gianni Scognamiglio (nel libro indicato con il cognome materno Gaedkens), Luigi Compag...

Il compagno di Cesare Pavese

Ciao a tutti! Oggi analizzo il romanzo  Il compagno  scritto da Cesare Pavese. Ricorrendo alle stesse parole utilizzate dall'autore per la prefazione: "Il presente libro è la storia di un’educazione e di una scoperta. Come i giovani delle classi colte borghesi maturassero alla vita e alla storia negli ultimi anni del fascismo, ci è stato raccontato da molti. Resta a tutt’oggi da indagare come ci siano arrivati gli altri — i proletari e gli incolti. L’autore non s’illude di esserci riuscito, ma ha provato.." In questo romanzo, Pavese cerca di affrontare e di risolvere le profonde contraddizioni  che emergono dal confronto drammatico della propria individualità con la realtà circostante, tramite un utilizzo diverso del suo materiale letterario. Per comprendere al meglio il contenuto ed il messaggio di questo profondo romanzo, è necessario analizzare la vita dell'autore. Cesare Pavese, nato a Santo Stefano Belbo il 9 settembre 1908 e morto a Torino il 27 agos...