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Dubliners by J.Joyce (riferimento a 'Eveline' e 'The dead')

“Dubliners” is a collection of fifteen short stories written by James Joyce in which the author analyses the failure of self-realisation of inhabitants of Dublin in biographical and in psychological ways. The novel was originally turned down by publishers because they considered it immoral for its portrait of the Irish city. Joyce treats in “Dubliners” the paralysis of will in four stages: childhood, youth, maturity and public life. The paralysis of will is the courage and self-knowledge that leads ordinary men and women to accept the limitations imposed by the social context they live in. In “Dubliners” the style is both realistic - to the degree of perfectly recreating characters and idioms of contemporary Dublin - and symbolic – giving the common object unforeseen depth and a new meaning in order to show a new view of reality. Joyce defines this effect “epiphany” which indicates that moment when a simple fact suddenly explodes with meaning and makes a person realise his / her condi

Analisi del testo. Solo et pensoso i più deserti campi di Francesco Petrarca

Campo di grano con volo di corvi - V. Van Gogh

Testo

Solo et pensoso i più deserti campi
vo mesurando a passi tardi et lenti,
et gli occhi porto per fuggire intenti

ove vestigio human l'arena stampi.

Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché negli atti d'alegrezza spenti
di fuor si legge com'io dentro avampi:

sì ch'io mi credo omai che monti et piagge
et fiumi et selve sappian di che tempre
sia la mia vita, ch'è celata altrui.

Ma pur sì aspre vie nè sì selvagge
cercar non so ch'Amor non venga sempre
ragionando con meco, et io co llui.

Parafrasi

Solo e pensoso vado per campi deserti
misurando a passi gravi e lenti,
e con lo sguardo cerco la presenza
di qualche orma umana e, qualora
fosse necessario, il modo più veloce per sfuggire da questi luoghi deserti.

Non trovo altra possibilità se non l'andare

da solo per questi campi
che possa evitarmi che la gente possa accorgersi della mia passione
che si evince dal mio volto poiché non riesco più a nasconderla;
non esistono più momenti di gioia:

sono convinto che ormai sia i monti,
che i fiumi e le foreste abbiano capito
quanto io sia angosciato e quanto
mi sia difficile nascondere questa passione.

L'amore mi accompagna dappertutto
nessun luogo ormai riesce più a tutelarmi.

Inquadramento generale del contesto storico in cui visse Petrarca

Francesco Petrarca ha una personalità inquieta e contraddittoria, acuita dal fatto di essere chierico e, quindi, obbligato a rispettare il voto di castità e, allo stesso tempo, di essere molto preso dalle tante passioni amorose come l'amore per Laura e l'esistenza anche di due figli illegittimi.
L'elemento determinante delle sue opere è proprio il cosiddetto dissidio interiore.
Egli è, inoltre, un testimone di un'epoca storica altrettanto inquieta.
Durante la sua esistenza peregrina tra una città e l'altra alla ricerca di nuovi modi di vita e di sostentamento, identificandosi così in un nuovo modello di intellettuale.
Egli è libero, indipendente, economicamente autonomo per la professione clericale che svolge.
Egli partecipa alla vita delle corti come intellettuale, evitando le grandi questioni politiche del tempo.
Il suo obbiettivo primario è quello di fornire una nuova visione del Sapere, restaurando la veridicità storica dei fatti e dei testi.

A partire da questo interesse scaturirà poi la filologia moderna, una disciplina intesa come amore per la parola.


Analisi

La lirica "Solo et pensoso i più deserti campi" è un sonetto costituito da due quartine a rima incrociata e da due terzine a rima ripetuta secondo lo schema metrico a rima incrociata ABBA ABBA CDE CDE, con versi endecasillabi.
Le figure retoriche presenti nel sonetto sono le seguenti:
  • sineresi presente nelle parole "più", "fuor", "omai", "piagge", "fiumi", "sappian", "sia", "mia", "altrui", "vie", "ragionando", "llui";
  • antitesi presente nelle parole "alegrezza-spenti", "fuor/avampi-dentro";
  • metafora presente nei versi 1-2 e nei versi 7-8;
  • sinaléfe presente nelle parole "solo et ...", "pensoso i ...", "mesurando a ...", "tardi et ...", "gli occhi ...", "fuggire intenti ...", "vestigio human ...", "manifesto accorger ...", "negli atti ...", "dentro avampi ...", "credo omai ...", "monti et ...", "fiumi et ... ", "celata altrui ... ", "et io ...";
  • dialefe presente nel verso 12 "ma pur sì aspre vie nè sì selvagge";
  • enjambement presente nei versi 1-2, 3-4, 5-14;
  • asindeto presente nei versi 2-3, 6-7, 8-9, 11, 14;
  • polisindeto presente nei versi 1-3, 9-10, 14;
  • paratassi presente nei versi 1-3, 9-10, 12-14;
  • ipotassi presente nei versi 7 e 13;
  • chiasma visibile nei versi 13 e 14;
  • costruzione binaria presente nei versi 1 ("solo e pensoso"), 2 ("tardi e lenti") e 8 ("fuor... dentro").
A livello ritmico, le due quartine si contrappongono nettamente alle due terzine.
Mentre nei primi tre versi vi è un ritmo lento e cadenzato caratterizzato da una struttura simmetrica, costituita da due coppie di versi separate da una congiunzione (coordinante nella prima quartina e subordinante nella seconda quartina), nelle terzine il gran numero di enjambements imprime al ritmo un'improvvisa accelerazione.

Il poeta in questo celebre sonetto evidenzia tutta l'amarezza che l'opprime in quanto il suo cuore trabocca d'amore per una fanciulla.
Questi sentimenti, però, lo sconvolgono e, al fine di non farli trasparire, si rifugia in luoghi deserti ed isolati.
Tuttavia, come constata il poeta nella seconda terzina, non esistono vie e luoghi così isolati e selvaggi che lo possano proteggere dalla presenza di questo amore, dalla sua stessa compagnia e dall'intervenire costantemente nel suo cuore e nella sua mente, obbligandolo a "ragionare con lui poiché egli è presente in me".
Petrarca è angosciato dalla presenza nella sua mente e nel suo cuore di un amore così grande che non riesce più a controllare.
Questa esplosione provoca in lui dei sentimenti troppo evidenti che vorrebbe nasconderli agli altri; inoltre, egli, indossando le vesti di ecclesiale, è dilaniato dal cosiddetto dissidio interiore.
Egli è completamento preso da questa attrazione verso la fanciulla, ma, allo stesso tempo, è profondamente colpito dall'incapacità i controllarsi al punto da cacciare tali tentazioni.
Petrarca, in realtà, è dibattuto tra un amore consacrato e l'attrazione per una persona; nulla, però, riesce ad allontanarlo da lei, nemmeno il percorrere luoghi deserti ed isolati.
Ormai non riesce più a parlare se non a questo amore ed esso a lui.

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