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Dubliners by J.Joyce (riferimento a 'Eveline' e 'The dead')

“Dubliners” is a collection of fifteen short stories written by James Joyce in which the author analyses the failure of self-realisation of inhabitants of Dublin in biographical and in psychological ways. The novel was originally turned down by publishers because they considered it immoral for its portrait of the Irish city. Joyce treats in “Dubliners” the paralysis of will in four stages: childhood, youth, maturity and public life. The paralysis of will is the courage and self-knowledge that leads ordinary men and women to accept the limitations imposed by the social context they live in. In “Dubliners” the style is both realistic - to the degree of perfectly recreating characters and idioms of contemporary Dublin - and symbolic – giving the common object unforeseen depth and a new meaning in order to show a new view of reality. Joyce defines this effect “epiphany” which indicates that moment when a simple fact suddenly explodes with meaning and makes a person realise his / her condi

Francesco Petrarca

Francesco Petrarca nasce ad Arezzo nel 1304 da un padre notaio fiorentino.
Il padre, sostenitore della fazione dei guelfi bianchi, è costretto a lasciare Firenze dopo la vittoria dei guelfi neri nel 1302.
Nel 1307 Francesco trascorre la sua infanzia a Incisa Valdarno, dove nascerà suo fratello Gherardo.
Nel 1311 si trasferisce con la sua famiglia a Pisa e, dopo un po' di tempo, si reca ad Avignone, retta dalla corte pontificia (1309-1377).
Su consiglio del padre, nel 1316 Petrarca si iscrive all'Università di Montpellier e intraprende studi di diritto civile che proseguirà a Bologna; in questi anni Petrarca nutre un amore profondo per la letteratura e un'insofferenza per gli studi notarili.
Insieme al fratello Gherardo, torna ad Avignone in occasione della morte del padre.
Il poeta aretino viene ben presto apprezzato per la sua vivacità culturale e la sua eloquenza e si diffondono anche le sue prime poesie in volgare-toscano.
È proprio in questo periodo caratterizzato dai primi successi poetici in Europa che Petrarca incontra nella chiesa di Santa Chiara di Avignone la donna che sarà oggetto di venerazione e di lacerazione interiore nelle sue poesie: Laura.
Nel 1330 il poeta aretino inizia la carriera ecclesiastica che gli consentirà di ottenere rendita e di obbligarsi al celibato; in seguito, negli anni 1336-37 diventa il cappellano della famiglia del cardinale Giovanni Colonna e viene ospitato dalla stessa a Roma.
Verso la fine del 1337 ritorna in Provenza ma, disgustato dalla crescente corruzione della curia, decide di abbandonare la carriera ecclesiastica e si ritira in Valchiusa.
Tra il 1338 e il 1340 scrive alcune opere in latino tra cui De viris illustribus e il poema, rimasto incompiuto, Africa.
Quest'ultimo dà a Petrarca grande fama al punto da ricevere la corona poetica sia dal Senato di Roma che dall'Università di Parigi.
Nel 1342 si trasferisce in Provenza dove si occupa della stesura di un poema allegorico in volgare intitolato I Trionfi.
L'opera è divisa in sei parti che corrispondono alle sei visioni avute dal poeta in sogno corrispondenti al trionfo di sei entità allegoriche.
Nel 1344 Petrarca svolge alcune missioni a Napoli e a Parma in qualità di ambasciatore per conto del Papa e ritorna in Valchiusa.
Intanto nel 1343 si è fatto monaco e tale condizione lo condurrà non poche volte ad una crisi spirituale.
In questi anni compone il Secretum , un dialogo filosofico tra sant'Agostino e Petrarca scritto in latino e suddiviso in tre libri.
Nel 1347 esprime per mezzo lettera a Cola di Rienzo la sua adesione ad una rivolta popolare organizzata dal secondo per riportare l'Italia alla grandezza dell'antica Roma repubblica.
Tuttavia, mentre si mette in viaggio per raggiungere Cola di Rienzo, viene a conoscenza del fallimento della rivolta ed è costretto a soggiornare a Genova per un breve periodo.
In seguito, Petrarca si trasferisce a Parma e viene a conoscenza della morte di Laura a causa dell'epidemia di peste avvenuta nel 1348; egli si dedica, così, alla composizione di liriche in volgare.
Nel 1350 ritorna a Roma in occasione dell'Anno Santo, passando per Firenze, dove stringe amicizia con alcuni intellettuali dell'epoca, tra cui Giovanni Boccaccio con il quale instaura una profonda amicizia.
Dal 1351 al 1353 vive tra Avignone e Valchiusa decidendo, alla fine, di stabilirsi in quest'ultima.
Tra il 1353 e il 1361 Petrarca si stabilisce a Milano presso i Visconti e, pur impegnato nelle missioni diplomatiche a Praga e a Parigi, si dedica alla sistemazione delle opere de I Trionfi e del Secretum e dell'Epistolario, ossia lettere scritte in latino a partire dal 1325.
L'Epistolario è composta da veri e propri componimenti letterari riuniti in un'opera unitaria suddivisa in cinque raccolte (Familiares, Seniles, Variae, Metricae, Sine nomine) a cui fa seguito l'epistola incompleta Posteritati.
Negli anni 1359-1363 completa la raccolta delle poesie in volgare Canzoniere.
Nel 1361 si reca, prima, a Parma, poi, a Venezia per sfuggire alla peste e nel 1363 lo raggiungerà Boccaccio.
Dal 1368 trascorre gli ultimi anni della sua vita sotto la protezione di Francesco da Carrara fra Padova e Arquà. Tra il 18 e il 19 luglio 1374 Petrarca si spegne per un attacco febbrile nella sua residenza ad Arquà.

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