Contesto generale La novella di Cisti il fornaio è la seconda della sesta giornata del Decameron di Boccaccio. In questa giornata, tutte le novelle hanno un tema comune: il modo elegante e intelligente (con arte e garbo) con cui i personaggi riescono a rispondere a situazioni difficili, spesso grazie all’arguzia, alla prontezza di spirito o all’uso sapiente delle parole (i cosiddetti “motti”). La narratrice è Pampinea, una delle sette giovani protagoniste del Decameron, che introduce la novella con una riflessione: a volte la natura e la fortuna premiano persone di umili origini, dotandole di un'anima nobile e virtuosa, proprio come accade a Cisti. Trama in breve Cisti è un fornaio fiorentino, quindi un uomo del popolo, ma di grande eleganza, educazione e intelligenza. Egli possiede un ottimo vino bianco, che desidera offrire a Geri Spina, un nobile fiorentino che ogni giorno passa davanti alla sua bottega insieme agli ambasciatori di papa Bonifacio VIII. Cisti però sa che, ...

Questo lavoro è considerato una critica sociale da parte dell’autore nei confronti di una delle tante forme del consumismo americano dell’epoca: la serialità industriale dei prodotti da supermercato.
Fin dai primi anni Sessanta, Warhol dipinge ossessivamente questi barattoli di zuppa Campbell, in quanto rappresentano l’apice di un’industria alimentare consumistica che produce cibi quasi mai naturali e appetitosi, bensì conservati, disidratati, congelati surgelati.
L’artista, infatti, ha realizzato un’altra serigrafia che presenta lo stesso soggetto, Campbell’s Soup Cans, datata 1962 e conservata nel Museum of Modern Art di New York (MoMa).
Il barattolo presenta una semplice etichetta bicolore rossa e bianca con, al centro, il cerchio contenente il marchio di fabbrica e le scritte “Campbell’s condensed” bianca su fondo rosso, “Tomato” rossa e “Soup” nera e oro bordata di nero su fondo bianco.
L’uso del colore in questa serigrafia è funzionale al prodotto rappresentato. La Minestra in scatola di Campbell’s - I è stampata su di un fondo bianco per metterla in risalto. La confezione rossa, strategico progetto di packaging pubblicitario, è ideale, infatti, per creare un’immagine iconica, raffigurata all’interno di uno spazio ridotto come quello del modulo di base.
In questo modo, un prodotto in scatola di un supermercato rende paradossalmente artistico il quotidiano o, al contrario, smitizza l’arte portandola al livello del consumatore americano media che sta facendo la spesa.
L’oggetto rappresentato diventa, così, un’icona del consumismo americano, affermazione rafforzata ulteriormente dallo spazio bidimensionale, dato dalla sovrapposizione del barattolo con il fondo bianco.
La strategia di ripetere, in modo seriale, un modulo identico, crea un pattern compositivo ed estetico primitivo e molto potente che risulta suggestivo anche per un pubblico contemporaneo. L’opera diventa, quindi, una sorta di decorazione concettuale contemporanea che sfrutta il meccanismo della moltiplicazione dell’immagine dell’oggetto desiderato, effetto visibile nelle pitture rupestri, dove l’animale disegnato viene ripetuto serialmente.
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