“Dubliners” is a collection of fifteen short stories written by James Joyce in which the author analyses the failure of self-realisation of inhabitants of Dublin in biographical and in psychological ways. The novel was originally turned down by publishers because they considered it immoral for its portrait of the Irish city. Joyce treats in “Dubliners” the paralysis of will in four stages: childhood, youth, maturity and public life. The paralysis of will is the courage and self-knowledge that leads ordinary men and women to accept the limitations imposed by the social context they live in. In “Dubliners” the style is both realistic - to the degree of perfectly recreating characters and idioms of contemporary Dublin - and symbolic – giving the common object unforeseen depth and a new meaning in order to show a new view of reality. Joyce defines this effect “epiphany” which indicates that moment when a simple fact suddenly explodes with meaning and makes a person realise his / her condi
David Hume (Edimburgo 1711 - ivi 1776) è considerato uno dei primi filosofi dell'Empirismo Inglese.
Il filosofo scozzese si concentra sulla scienza dell'uomo, la quale è al centro di tutti i saperi, affermando che l'esperienza e l'osservazione costituiscono le uniche basi della scienza.
Il pensiero di Hume si sviluppa a partire dall'empirismo di John Locke e di George Berkeley, condividendo anche la critica a tutto il razionalismo metafisico.
Il suo pensiero è incentrato sulla questione della conoscenza.
Hume critica Cartesio perché, a suo parere, le due sostanze finite res extensa e res cogitans non sono provate scientificamente e non sono definibili se si ha come metro di giudizio della conoscenza l'esperienza.
Pertanto, condividendo la critica riguardo all'esistenza di conoscenze pregresse nell'uomo, il filosofo esprime la necessità di dare una nuova definizione al concetto di conoscenza.
Per Hume, la conoscenza umana ha origine dai sensi e si fonda sulle percezioni.Le percezioni si dividono in due classi:
- le impressioni: esse penetrano con violenza nella mente nello stesso momento in cui i sensi "raccolgono" informazioni dalla realtà esterna. Esse sono costituite dalle passioni e dalle emozioni;
- le idee: esse sono la copia sbiadita delle impressioni sia nel pensiero che nel ragionamento. Esse sono frutto anche della nostra immaginazione e sono conservate nella memoria. Per esempio, l'idea del profumo di un fiore scaturisce dal ricordo dell'impressione sensoriale del suo odore.
Le idee, in quanto copie delle impressioni, possono essere isolate e ricomposte dall'immaginazione.
La loro ricomposizione segue il principio di associazione, secondo il quale un'idea si associa ad un'altra idea in base a tre tipi di rapporti o proprietà:
- somiglianza;
- contiguità nel tempo e nello spazio;
- causa ed effetto.
Egli esclude che questa previsione si possa verificare a priori; questa previsione si può avere solo con l'esperienza.
L'esperienza, tuttavia, indica soltanto la costanza della successione dei due fatti, non la necessità.
Per Hume le idee legate dal rapporto di causalità sono frutto dell'abitudine dell'uomo.
L'abitudine porta a trasformare delle semplici successioni di fatti in connessioni causali, secondo una consuetudine che spinge ciascuno di noi all'errata convinzione che il futuro debba essere sempre conforme al passato, con cause che portano sempre agli stessi effetti.
Lo scetticismo di Hume si ripercuote sulla filosofia della religione: se ogni pretesa di trascendere l'esperienza è pura illusione, ne consegue l'impossibilità di dimostrare razionalmente l'esistenza di Dio.
Il filosofo, infatti, sostiene che Dio non è dimostrabile in base all'esperienza, ma solo con argomenti di carattere logico.
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