“Dubliners” is a collection of fifteen short stories written by James Joyce in which the author analyses the failure of self-realisation of inhabitants of Dublin in biographical and in psychological ways. The novel was originally turned down by publishers because they considered it immoral for its portrait of the Irish city. Joyce treats in “Dubliners” the paralysis of will in four stages: childhood, youth, maturity and public life. The paralysis of will is the courage and self-knowledge that leads ordinary men and women to accept the limitations imposed by the social context they live in. In “Dubliners” the style is both realistic - to the degree of perfectly recreating characters and idioms of contemporary Dublin - and symbolic – giving the common object unforeseen depth and a new meaning in order to show a new view of reality. Joyce defines this effect “epiphany” which indicates that moment when a simple fact suddenly explodes with meaning and makes a person realise his / her condi
Prima pagina del Secretum
Secretum o De secreto conflictu curarum mearum ("Riguardo al segreto conflitto delle mie angosce") è un'opera scritta in latino da Francesco Petrarca composta da tre libri, i quali illustrano un dialogo tra il poeta e il santo e filosofo Agostino d'Ippona riguardo i peccati capitali.
Esso viene divulgata fra il 1378 ed il 1379 grazie al monaco fiorentino Tedaldo della Casa.
Secretum, tuttavia, non si presenta come un'opera frammentaria bensì con una struttura organica, ben definita e organizzata.
Secretum, tuttavia, non si presenta come un'opera frammentaria bensì con una struttura organica, ben definita e organizzata.
In quest'opera Petrarca si sofferma principalmente sull'accidia; infatti, confessa al santo di esserne affetto.
Il filosofo, in qualità di guida spirituale, cerca di spiegare al poeta la difficoltà di gestire un peccato di cui egli stesso è stato vittima.
L'opera acquista così una profonda meditazione religiosa che scaturisce principalmente da un continuo esame di coscienza da parte del poeta.
Petrarca si sdoppia in due personaggi che sono entrambi proiezioni della sua coscienza eternamente in conflitto.
Agostino, invece, rappresenta la coscienza suprema che, nell'animo di Petrarca, fruga facendo emergere una verità spesso sgradevole.
Il secondo personaggio si identifica in Petrarca-peccatore, debole, fragile che, pur volendo migliorare se stesso, non riesce a staccarsi dal mondo terreno e dalle sue tentazioni.
Egli, infatti, spesso ricerca la gloria, gli onori, la fama, l'amore carnale, ecc... .
Nel primo libro Agostino rimprovera a Petrarca la debolezza della sua volontà, in quanto, secondo il pensiero del filosofo, essa genera il male.
Nel secondo libro sant' Agostino, dopo aver analizzato tutti i peccati capitali, dedica una particolare attenzione alla accidia, malattia che affligge Petrarca.
La differenza è fondamentale tra la posizione assunta dall'autore che definisce l'amore per Laura e la ricerca del successo come due aspirazioni umane; per questo motivo, il suo approccio diventa molto superficiale.
Sant'Agostino, invece, evidenzia l'atteggiamento troppo minimalista rispetto al problema.
In realtà, egli è sicuro che Petrarca è afflitto da un profondo malessere che lo porta all'incapacità di disciplinarsi e di decidere i suoi comportamenti di volta in volta, alla luce della ragione e di un'etica che ogni essere umano dovrebbe avere ed interpellare sistematicamente.
Questi concetti verranno revisionati nel terzo libro.
La crisi di Petrarca è emblematica nel momento storico in cui vive giacché si verifica il disgregarsi della spiritualità medievale, aspetto che rimane molto lontano dall'Umanesimo.
L'intera opera è dotata di uno stile limpido ed armonioso ed un registro linguistico caratterizzato da termini aulici, religiosi e numerosi latinismi.
Il risultato è che Petrarca esprime con chiarezza i suoi tormenti interiori.
Commenti
Posta un commento