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Dubliners by J.Joyce (riferimento a 'Eveline' e 'The dead')

“Dubliners” is a collection of fifteen short stories written by James Joyce in which the author analyses the failure of self-realisation of inhabitants of Dublin in biographical and in psychological ways. The novel was originally turned down by publishers because they considered it immoral for its portrait of the Irish city. Joyce treats in “Dubliners” the paralysis of will in four stages: childhood, youth, maturity and public life. The paralysis of will is the courage and self-knowledge that leads ordinary men and women to accept the limitations imposed by the social context they live in. In “Dubliners” the style is both realistic - to the degree of perfectly recreating characters and idioms of contemporary Dublin - and symbolic – giving the common object unforeseen depth and a new meaning in order to show a new view of reality. Joyce defines this effect “epiphany” which indicates that moment when a simple fact suddenly explodes with meaning and makes a person realise his / her condi

Il doping ed il metribolone


Il doping è stato definito dal Codice Antidoping come “l’uso di sostanze o metodiche che, per natura, dosaggio, metodo e applicazione, sono nocive alla salute e possono migliorare artificiosamente la prestazione fisica”.

La pratica del doping, quindi, è un atto sportivo illecito che lede la salute dello sportivo che ne fa uso e lo spirito sportivo stesso, basato sulla volontà, sul fair play e sulla costanza dell’allenamento.

Per far fronte a questo fenomeno, nel 2009 l’Agenzia internazionale contro il doping (WADA, World Antidoping Agency) ha approvato un nuovo codice antidoping: il Codice WADA.

Esso amplia il concetto di doping affermando la responsabilità penale non solo per chi ne fa uso, ma anche per chi fornisce, prescrive e somministra tali farmaci o cerca di alterare i risultati delle analisi.

Nel Codice WADA, inoltre, si operano alcune distinzioni tra sostanze in grado di influire sulla performance in una specifica competizione e sostanze considerate proibite in tutte le gare sportive.

In quest’ultima categoria assumono una grande rilevanza gli anabolizzanti, sostanze chimiche che aumentano la velocità del metabolismo delle cellule, in particolare di quelle muscolari.

Si è visto statisticamente che gli anabolizzanti usati in modo illecito nel mondo sportivo sono gli steroidi anabolizzanti androgeni (SAA).

Gli steroidi anabolizzanti androgeni (SAA) sono derivati sintetici del testosterone, ormone sessuale maschile prodotto nei testicoli, responsabile delle modifiche tipiche della differenziazione sessuale maschile (caratteri sessuali secondari) e dell’aumento della massa muscolare (effetto anabolico) nell’adolescenza e nell’età adulta.

Essi, come il testosterone, aumentano la massa muscolare e la resistenza allo sforzo, permettendo allenamenti intensi e conseguentemente più efficaci.

Un’assunzione eccessiva di queste sostanze altera la funzionalità della tiroide, del fegato e dei reni, con alta incidenza di tumori al fegato.

L’introduzione di questi anabolizzanti porta, inoltre, all’inibizione della produzione naturale dell’ormone, alla perdita di elasticità del tessuto connettivo e di quello muscolare.

Nelle donne, invece, conduce a virilizzazione e al danneggiamento dell’apparato sessuale.

Uno dei più potenti steroidi anabolizzanti androgeni è il Methyltrienolone o Metribolone. 





Esso è, precisamente, uno steroide anabolizzante androgeno non aromatizzabile (è inibita la presenza dell’enzima aromatasi) ed è strutturalmente simile ad un altro SAA, il Trenbolone.

Esso, originariamente, è stato sviluppato negli anni ’60 per il trattamento del carcinoma mammario avanzato.

Qui la sua potente attività anabolizzante e androgena ha assunto una certa efficacia per rallentare o, addirittura, regredire l’avanzamento del cancro.

Tuttavia, è stato ritirato immediatamente dal mercato a causa dei suoi effetti collaterali sul corpo, in particolare sul fegato.

Oggi, pertanto, è utilizzato solo nel campo della ricerca.



Il Metribolone ha formula chimica C19H24O2, peso molecolare 284,39 g/mol e si presenta visivamente come polvere cristallina giallo chiaro.





Di solito, per descrivere le caratteristiche del Metribolone si confronta la sua struttura chimica con quella del Trenbolone.

Si tratta, infatti, di Trenbolone metilato nella posizione C-17 alfa (presenza del gruppo metilico – CH3).

Il Metribolone si lega fortemente al recettore degli androgeni (AR).

La 17 alfa metilazione, di solito, non solo aumenta la capacità della sostanza di passare più o meno indenne attraverso il fegato, ma, avendo un’estrema affinità per i recettori androgeni e una conseguente stabilità del legame, fa assumere a quest’ultima, secondo gli ultimi dati di laboratorio, una forza androgena pari a 12.000 volte ed anabolica pari a 30.000 volte rispetto al Methyltestosterone 100:100 (che rispetto al Testosterone è 150:130).

Questo vuol dire che il Metribolone, preso 1mg è circa 72 volte più anabolizzante e 100 volte più androgeno del Trenbolone.

Proprio per questa caratteristica, viene usato come tester nei laboratori di farmacologia per valutare l’affinità degli altri steroidi a legarsi al recettore degli androgeni (AR) e, quindi, valutare la loro forza anabolica ed androgena.

Il Metribolone, inoltre, è considerato uno degli androgeni più epatossici mai realizzato ed incide fortemente nel metabolismo cellulare.

Gli effetti collaterali riscontrati sono problemi legati alla funzionalità del fegato e dei reni.

E’ da segnalare che il Metribolone in molti studi viene ancora menzionato con il suo nome d’origine R1881 a causa del suo scarso utilizzo.

Essendo questa sostanza molto pericolosa, sono pochissime le informazioni esistenti riguardo l’utilizzo sull’uomo ed, inoltre, trovandosi raramente sotto forma di farmaco e viene impiegato limitatamente nei laboratori sperimentali, è difficile per un atleta reperirlo.

Il Metribolone è stato oggetto di scandalo nel mondo dello sport: 11 pesisti greci e 4 atleti di atletica leggera sono risultati positivi a questa sostanza durante le Olimpiadi di Pechino del 2008.

Esso è disponibile per la somministrazione orale in compresse o in gocce ed è presente anche come iniezione.

Si sostiene che, chi riesce a reperirlo, lo utilizza a dosaggi compresi tra 0,5 mg e 1 mg al giorno per circa 3-4 settimane e sembra che i risultati, in termini di incremento di forza e di massa muscolare, siano davvero enormi.

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