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Visualizzazione dei post da agosto, 2020

Analisi della novella "Cisti fornaio" (Decameron, VI, 2)

Contesto generale  La novella di Cisti il fornaio è la seconda della sesta giornata del Decameron di Boccaccio. In questa giornata, tutte le novelle hanno un tema comune: il modo elegante e intelligente (con arte e garbo) con cui i personaggi riescono a rispondere a situazioni difficili, spesso grazie all’arguzia, alla prontezza di spirito o all’uso sapiente delle parole (i cosiddetti “motti”). La narratrice è Pampinea, una delle sette giovani protagoniste del Decameron, che introduce la novella con una riflessione: a volte la natura e la fortuna premiano persone di umili origini, dotandole di un'anima nobile e virtuosa, proprio come accade a Cisti. Trama in breve  Cisti è un fornaio fiorentino, quindi un uomo del popolo, ma di grande eleganza, educazione e intelligenza. Egli possiede un ottimo vino bianco, che desidera offrire a Geri Spina, un nobile fiorentino che ogni giorno passa davanti alla sua bottega insieme agli ambasciatori di papa Bonifacio VIII. Cisti però sa che, ...

Il dissidio interiore nelle opere di Francesco Petrarca

L’elemento principale della poetica di Petrarca è il dissidio interiore che nasce dalla sua esigenza primaria di volersi elevare a Dio, allontanandosi dai desideri della sua esistenza terrena. Questo stato d’animo lacerante scaturisce da due momenti particolari che caratterizzano la vita del poeta: la carriera ecclesiastica che decide di intraprendere nel 1326 e il suo incontro con Laura in una chiesa ad Avignone. Il dissidio interiore percorre tutte le sue opere dando vita, così, ad una nuova concezione del mondo in cui la religione non è più l’unico interesse dell’uomo, ma se ne affermano altri come la gloria, l’amore e, soprattutto, lo studio approfondito per gli antichi poeti (latini). Il poeta, dunque, soffre di un costante senso di colpa ed è indeciso sulla scelta da compiere tra amore terreno e amore divino; è consapevole di vivere da peccatore, ma ugualmente non riesce a resistere alle lusinghe terrene, come affermerà alla sua guida spirituale Sant’Agostino di Ippona in ...

I contributi a livello di poesia di Francesco Petrarca e Dante Alighieri a confronto

  Francesco Petrarca: confronto con Dante Alighieri e i suoi importanti contributi alla nascita della poesia ed allo sviluppo ed alla diffusione della letteratura italiana in Europa   Francesco Petrarca e Dante Alighieri sono considerati insieme a Giovanni Boccaccio i padri fondatori della letteratura italiana ed è proprio in base alle tematiche ed ai canoni stilistici adottati dai tre poeti che si è sviluppata la stessa poesia. Le opere celebri dei due poeti sono degli esempi: la “Commedia” ( o “Divina Commedia” come l’ha rinomata Boccaccio in una delle sue “Letture della Commedia” ) rimane nella letteratura italiana un’opera inimitabile mentre il Canzoniere  è considerata l’opera più imitata tanto che dal Trecento fino ai primi anni del Novecento molti poeti si avvalgono di parecchi “petrarchismi”. La prima differenza che si può notare tra i due intellettuali è l’attenzione rivolta al mondo classico: Dante, uomo del Medioevo, non avverte alcun distacco tra il mo...

Canto IV - Inferno

  Un tuono, che segue a un lampo, risveglia Dante. Il protagonista si guarda intorno e comprende di essere al di là del fiume Acheronte ( vedasi Canto III ), nel primo dei nove Cerchi in cui è diviso l'Inferno, il cui fondo è così oscuro che non riesce a vedervi nulla. Virgilio invita il poeta fiorentino a seguirlo, ma con un pallore che allarma Dante, il quale, infatti, ne chiede il motivo. L’improvviso pallore di Virgilio è il primo ovvio indizio della sua umanità. Dante, dapprima sopraffatto dall’ammirazione per questo “padre” poetico, non sembrava aver contemplato nel primo canto la possibilità che la sua guida potesse avere limiti o difetti; né, d’ altra parte, l’atteggiamento tenuto dal poeta latino durante la sua prima apparizione aveva rivelato alcuna incrinatura, se non quando aveva accennato alla propria esclusione dal Paradiso e alla necessità di essere, ad un certo punto, sostituito da Beatrice ( vedasi Canto II ). Questa è la prima di una serie di reazioni ...

Canto I - Inferno

“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.                                         Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura!                                    Tant’è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai, dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.”   Il canto I dell’ Inferno è di introduzione all’intero poema, presenta quindi la situazione iniziale e spiega le ragioni del viaggio allegorico. Dante vi compare nella duplice veste di personaggio rea...