“Dubliners” is a collection of fifteen short stories written by James Joyce in which the author analyses the failure of self-realisation of inhabitants of Dublin in biographical and in psychological ways. The novel was originally turned down by publishers because they considered it immoral for its portrait of the Irish city. Joyce treats in “Dubliners” the paralysis of will in four stages: childhood, youth, maturity and public life. The paralysis of will is the courage and self-knowledge that leads ordinary men and women to accept the limitations imposed by the social context they live in. In “Dubliners” the style is both realistic - to the degree of perfectly recreating characters and idioms of contemporary Dublin - and symbolic – giving the common object unforeseen depth and a new meaning in order to show a new view of reality. Joyce defines this effect “epiphany” which indicates that moment when a simple fact suddenly explodes with meaning and makes a person realise his / her condi
Una delle teorie più originali del filosofo francese è la distinzione tra il tempo della scienza e il tempo della vita (durata).
Il tempo della scienza è costituito da istanti che si differenziano quantitativamente; esso è:
- definito in base a momenti distinti l'uno dall'altro:
- reversibile in quanto un esperimento può essere ripetuto più volte;
- astratto, esteriore e spazializzato;
- paragonato dal filosofo con una collana di perle.
Esso è qualcosa di concreto e di interiore, e si identifica con la durata.
Mentre il tempo della scienza è una costruzione formale di tipo fisico-matematico, la durata coincide con il fluire autocreativo della coscienza.
In questo flusso tutto è nuovo e, nello stesso tempo, è conservato; infatti, nonostante ogni momento sia il risultato di tutti i momenti che lo hanno preceduto, esso è nuovo.
Il concetto di durata sta alla base delle nozioni di slancio vitale, memoria ed intuizione.
È da notare che la dimensione spirituale sia essenzialmente caratterizzata dalla libertà: l'anima non è "determinata" da una serie di cause che agiscono su di essa dall'esterno (i sentimenti), ma ogni sentimento è tutta l'anima.
Affermare che l'anima è "determinata" da uno di questi sentimenti significa, in realtà, dichiarare che si determina da sé e, quindi, è libera.
Il pensiero di Bergson si arricchisce dei concetti di memoria, ricordo e percezione:
Per intelligenza si intende la facoltà di fabbricare strumenti artificiali, mentre l'istinto è la facoltà di utilizzare o costruire strumenti organizzati.
L'intelligenza rappresenta soltanto ciò che è solido, discontinuo e immobile e, per questo motivo, incapace di comprendere il divenire e la vita.
Affermare che l'anima è "determinata" da uno di questi sentimenti significa, in realtà, dichiarare che si determina da sé e, quindi, è libera.
Il pensiero di Bergson si arricchisce dei concetti di memoria, ricordo e percezione:
- memoria: si identifica con la coscienza e comprende tutti gli eventi che accadono e anche quelli di cui non abbiamo consapevolezza;
- ricordo: è la materializzazione di un evento del passato, operata dal cervello, in un'immagine ed avviene solo in alcuni momenti;
- percezione: agisce come filtro che seleziona i dati in vista delle esigenze dell'azione.
Per intelligenza si intende la facoltà di fabbricare strumenti artificiali, mentre l'istinto è la facoltà di utilizzare o costruire strumenti organizzati.
L'intelligenza rappresenta soltanto ciò che è solido, discontinuo e immobile e, per questo motivo, incapace di comprendere il divenire e la vita.
È possibile, tuttavia, un "ritorno consapevole" dell'intelligenza all'istinto definito intuizione.
Quest'ultima è istinto divenuto disinteressato e consapevole di se stesso, ed un esempio è l'arte.
La metafisica, quindi, viene concepita come una ricerca orientata nello stesso senso dell'arte e che ha come oggetto la vita in generale.
Lo slancio vitale si conserva lungo tutte le linee evolutive nelle quali si ramifica ed è la causa profonda delle variazioni della natura e che, addizionandosi a quelle esistenti, creano nuove specie.
La prima biforcazione dello slancio vitale è quella che ha dato origine alle piante e agli animali.
Gli animali, a loro volta, si sono distinti in artropodi e vertebrati.
Le altre due direzioni della vita animale, quelle rappresentate dagli echinodermi e dai molluschi sono finite, invece, in un vicolo cieco.
L'evoluzione degli artropodi, invece, ha raggiunto il culmine negli insetti, mentre quella dei vertebrati nell'uomo.
Quest'ultima è istinto divenuto disinteressato e consapevole di se stesso, ed un esempio è l'arte.
La metafisica, quindi, viene concepita come una ricerca orientata nello stesso senso dell'arte e che ha come oggetto la vita in generale.
Lo slancio vitale si conserva lungo tutte le linee evolutive nelle quali si ramifica ed è la causa profonda delle variazioni della natura e che, addizionandosi a quelle esistenti, creano nuove specie.
La prima biforcazione dello slancio vitale è quella che ha dato origine alle piante e agli animali.
Gli animali, a loro volta, si sono distinti in artropodi e vertebrati.
Le altre due direzioni della vita animale, quelle rappresentate dagli echinodermi e dai molluschi sono finite, invece, in un vicolo cieco.
L'evoluzione degli artropodi, invece, ha raggiunto il culmine negli insetti, mentre quella dei vertebrati nell'uomo.
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