“Dubliners” is a collection of fifteen short stories written by James Joyce in which the author analyses the failure of self-realisation of inhabitants of Dublin in biographical and in psychological ways. The novel was originally turned down by publishers because they considered it immoral for its portrait of the Irish city. Joyce treats in “Dubliners” the paralysis of will in four stages: childhood, youth, maturity and public life. The paralysis of will is the courage and self-knowledge that leads ordinary men and women to accept the limitations imposed by the social context they live in. In “Dubliners” the style is both realistic - to the degree of perfectly recreating characters and idioms of contemporary Dublin - and symbolic – giving the common object unforeseen depth and a new meaning in order to show a new view of reality. Joyce defines this effect “epiphany” which indicates that moment when a simple fact suddenly explodes with meaning and makes a person realise his / her condi
La bottega del caffè è una delle commedie più importanti di Carlo Goldoni e si articola in tre atti.
Trama
Essa è ambientata a Venezia durante il carnevale.
Il caffettiere Ridolfo è particolarmente coinvolto nella sorte del giovane mercante di stoffe Eugenio, il quale ha subìto molte perdite giocando a carte con Flaminio, un giovane torinese che si spaccia per un nobile.
La moglie di Eugenio, Vittoria, cerca invano di far ravvedere il marito.
Intanto, arriva a Venezia la moglie di Flaminio, Placida, che, travestita da pellegrina, ignora la nuova identità assunta dal marito.
Don Marzio, un nobile napoletano in decadenza ed usuraio, frappone numerosi ostacoli al desiderio delle due donne di ricondurre i mariti sulla retta via; anzi, egli trova il modo di allontanare le due donne e di indurre Eugenio e Flaminio a festeggiare il carnevale insieme alla ballerina Lisaura, la quale, ignorando che Flaminio fosse sposato, spera di sposarlo.
I raggiri di don Marzio e del biscazziere Pandolfo trovano in Ridolfo e nel suo garzone Trappola dei fieri oppositori.
Il caffettiere e il suo garzone, infatti, aprono gli occhi ad Eugenio e Flaminio, i quali, pentiti, si ricongiungono alla mogli.
Pandolfo viene arrestato e don Marzio, accusato di essere un diffamatore ed abbandonato da tutti, lascia Venezia.
Analisi
Il linguaggio adottato nella commedia è il dialetto toscano con lo scopo di farla comprendere agli spettatori di tutta Italia.
Goldoni mette in evidenza tutti gli aspetti negativi e positivi dell'ascesa della borghesia come l'operoso padrone di bottega, efficiente ed intraprendente, oppure il pettegolo usuraio che vive sui problemi economici altrui.
La commedia si svolge intorno alla bottega del caffè, un luogo in cui si incontrano avventori abituali o di passaggio.
L'autore rappresenta un microcosmo in cui i personaggi litigano, si aiutano e, allo stesso tempo, si coinvolgono nella vita degli altri.
Goldoni, come in tutte le altre sue commedie, dà un messaggio didascalico allo spettatore.
Egli presenta le disavventure di Eugenio identificando il gioco d'azzardo con le trappole che obbligano i giocatori a perdere sempre più soldi.
Egli aggiunge, inoltre, una considerazione riguardo il personaggio di don Marzio: è meglio tenere per sé i segreti piuttosto che dimostrarsi saccente con tutti raccontando le disavventure altrui.
Riguardo Ridolfo, Goldoni diventa particolarmente sagace.
In questo personaggio, egli evidenzia quanto sia necessario e produttivo essere delle persone oneste e, soprattutto, quanto è gratificante fare del bene agli altri nel limite delle proprie possibilità.
Ridolfo incarna tutte le caratteristiche tipiche di un buon commerciante (si prendano le scene I e II dell'atto II per poter confrontare le caratteristiche elencate):
- avere il senso degli affari: guadagna un'ottima somma di denaro vendendo le due "pezze di panno padovano";
- saper gestire il denaro con destrezza ed onestà: consegna 10 zecchini ad Eugenio raccomandandolo di spenderli bene, mentre la parte di denaro restante viene utilizzata da Ridolfo per riscattare gli orecchini impegnati a don Marzio e per far estinguere il debito ad Eugenio nei suoi stessi confronti;
- rimanere nei limiti della sua posizione sociale: si stupisce quando Eugenio gli dice di accettare una somma di denaro per la "senseria" e la rifiuta, affermando che ognuno di noi deve fare del bene per il prossimo senza alcun interesse;
- essere orgoglioso della propria condizione economica e sociale: Ridolfo afferma che è contento di appartenere all' "ordine degli artigiani" e di esercitarlo con "buona maniera" e "riputazione" nell'ordine di contribuire, anche se minimamente, al progresso della città;
- essere riconoscente: egli aiuta con piacere Eugenio in quanto, per tutta la vita, sarà riconoscente al padre del mercante di stoffe perché lo ha aiutato in un momento di difficoltà;
- esprimersi in modo misurato, saggio e prudente: il caffettiere suggerisce ad Eugenio di estinguere al più presto il debito con don Marzio per evitare che il nobile napoletano possa infangare la sua reputazione.
Nonostante Ridolfo presenti tutte queste qualità e virtù umane pregevoli, Goldoni tenta di ridimensionarlo poiché deve rispecchiare un individuo semplice che, nella sua onestà, rappresenti tutti coloro che appartengono, come lui, alla classe mercantile e borghese.
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