Contesto generale La novella di Cisti il fornaio è la seconda della sesta giornata del Decameron di Boccaccio. In questa giornata, tutte le novelle hanno un tema comune: il modo elegante e intelligente (con arte e garbo) con cui i personaggi riescono a rispondere a situazioni difficili, spesso grazie all’arguzia, alla prontezza di spirito o all’uso sapiente delle parole (i cosiddetti “motti”). La narratrice è Pampinea, una delle sette giovani protagoniste del Decameron, che introduce la novella con una riflessione: a volte la natura e la fortuna premiano persone di umili origini, dotandole di un'anima nobile e virtuosa, proprio come accade a Cisti. Trama in breve Cisti è un fornaio fiorentino, quindi un uomo del popolo, ma di grande eleganza, educazione e intelligenza. Egli possiede un ottimo vino bianco, che desidera offrire a Geri Spina, un nobile fiorentino che ogni giorno passa davanti alla sua bottega insieme agli ambasciatori di papa Bonifacio VIII. Cisti però sa che, ...
Ugo Foscolo nacque il 6 febbraio del 1778 a Zante, nelle
isole Ionie, dalla madre greca e dal padre veneziano.
Trascorse la sua fanciullezza nella Dalmazia fino a quando non si trasferì a Spalato nel 1785, dove seguì i suoi primi studi presso il Seminario Arcivescovile.
Dopo la morte del padre, egli ritornò a Zante dove proseguì i suoi studi. Nei primi mesi del 1789 la madre si trasferì a Venezia, mentre Ugo rimase a Zante.
Nel 1792 poté raggiungere la madre e i fratelli a Venezia.
Qui cominciò ad essere attratto dalle idee nate dalla Rivoluzione francese e diventò un sostenitore di Napoleone; inoltre, si innamorò della letteratura e, in quel periodo, trascrisse una quarantina dei suoi componimenti poetici. Quando Napoleone, con il trattato di Campoformio (1797), cedette Venezia all’ Austria, la delusione per Foscolo fu grande e, nonostante continuò a seguire gli eserciti napoleonici, mantenne un atteggiamento distaccato ed indifferente nei confronti della Francia.
Trascorse la sua fanciullezza nella Dalmazia fino a quando non si trasferì a Spalato nel 1785, dove seguì i suoi primi studi presso il Seminario Arcivescovile.
Dopo la morte del padre, egli ritornò a Zante dove proseguì i suoi studi. Nei primi mesi del 1789 la madre si trasferì a Venezia, mentre Ugo rimase a Zante.
Nel 1792 poté raggiungere la madre e i fratelli a Venezia.
Qui cominciò ad essere attratto dalle idee nate dalla Rivoluzione francese e diventò un sostenitore di Napoleone; inoltre, si innamorò della letteratura e, in quel periodo, trascrisse una quarantina dei suoi componimenti poetici. Quando Napoleone, con il trattato di Campoformio (1797), cedette Venezia all’ Austria, la delusione per Foscolo fu grande e, nonostante continuò a seguire gli eserciti napoleonici, mantenne un atteggiamento distaccato ed indifferente nei confronti della Francia.
Successivamente, il poeta fu costretto a
lasciare Venezia per trasferirsi a Milano dove strinse rapporti di amicizia con Vincenzo Monti ed ebbe l’onore di conoscere Giuseppe Parini.
In questo periodo fece pubblicare
molti dei suoi scritti dalla stampa, dai periodici e dal “Monitore italiano”.
Nel 1804 si recò in Francia per motivi militari e si innamorò di Lady Fanny Emerytt Hamilton (chiamata dal poeta anche Sophia), una ragazza inglese dalla quale ebbe una figlia, Floriana.
Tornato in patria cominciò
a vivere tra Venezia, Milano, Bologna e di nuovo Milano da dove fuggì nel 1815
per non giurare fedeltà agli austriaci. Dopo essere stato per un po’ in
Svizzera si trasferì a Londra dove riuscì a vivere grazie ai guadagni che
ottenne con la pubblicazione di alcuni suoi scritti.
Povero e debole, gli venne diagnosticata una malattia
al fegato, esito probabile di tubercolosi miliare.
Egli decise, dunque, di trasferirsi nel
piccolo sobborgo londinese di Turnham Green, dove si ammalò di idropisia
polmonare (forse conseguenza della tubercolosi) e venne inutilmente operato per
due volte dal medico italiano che lo assisteva.
Ugo Foscolo morì il 10 settembre del 1827 a quarantanove anni in un sobborgo di Londra e le sue ceneri, nel 1871, furono traslate nella Basilica di Santa Croce a Firenze.
Ugo Foscolo morì il 10 settembre del 1827 a quarantanove anni in un sobborgo di Londra e le sue ceneri, nel 1871, furono traslate nella Basilica di Santa Croce a Firenze.

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