Animal Farm , written by George Orwell , is a political fable that tells the story of a group of farm animals who rebel against their cruel human master, hoping to create a society where all animals are equal, free, and happy. Inspired by the dream of the wise old pig Old Major, the animals overthrow the farmer Mr. Jones and take control of the farm, renaming it Animal Farm. At first, the animals work together to build an egalitarian community based on the principles of Animalism, summarized in the Seven Commandments painted on the barn wall. However, over time, the pigs—led by the cunning and power-hungry Napoleon—begin to seize control. They gradually assume privileges, manipulate language and truth, and use fear and propaganda to maintain power. Eventually, they become indistinguishable from the humans they once overthrew. This allegory clearly reflects the events of the Russian Revolution of 1917 and the rise of Stalinism. The animals represent different social and political groups...

Georges Braque (Argenteuil, 13 maggio 1882 – Parigi, 31 agosto 1963) è stato un pittore e scultore francese, che assieme a Pablo Picasso è stato l'iniziatore del cubismo. Dopo aver trascorso l’infanzia e la giovinezza a Le Havre, Braque si trasferì a Parigi, dove fu apprendista presso un maestro decoratore ed ottenne l'abilitazione nel 1901.
Dopo essersi formato all'École des Beaux-Arts di Parigi e subendo l'influenza dell'opera di Henri Matisse, cominciò a dipingere alla maniera dei Fauves, ricorrendo all'uso di colori brillanti e sfruttando la libertà della composizione: fanno parte di questo periodo opere quali Paysage à l'Estaque (1906).
Il 1907 fu un anno determinante nella formazione dell'artista che visitò la retrospettiva su Paul Cézanne presentata in occasione del “Salon d'automne”, venne in contatto con Picasso, il quale era impegnato nella realizzazione di Les demoiselles d'Avignon e cominciò a nutrire un considerevole interesse per l'arte primitiva.
Ricorrendo a volumi geometrici e riducendo la tavolozza alle tonalità del verde e del bruno, Braque cercò di dare forma e di costruire lo spazio esistente tra i volumi della composizione senza l'ausilio di artifici quali la prospettiva e il chiaroscuro.
In Grand Nu (1908), per esempio, egli costruisce l'anatomia con ampie e brevi pennellate che suggeriscono i volumi chiusi in una spessa e nera linea di contorno.
Tra il 1909 e il 1914 i progressi nell'arte plastica di Braque e Picasso furono favoriti da una proficua amicizia. Da questo stimolante connubio nacque una nuova visione dello spazio pittorico, che presenta oggetti smembrati e sfaccettature creati dallo spezzettarsi dei piani: è la fase del cosiddetto “Cubismo analitico”.
Nello sforzo di rappresentare volumi sempre più complessi per renderli in ogni loro sfaccettatura, le tele di Braque divennero pressoché indecifrabili, a dispetto dell'astrazione che tanto aveva ricusato. Per questo motivo, nell'autunno del 1911, egli introdusse nei suoi quadri segni riconoscibili quali lettere e cifre stampate (Le Portugais, 1911) e, l'anno seguente, sperimentò la tecnica del collage che gli consentì di creare una sintesi di elementi diversi per descrivere con chiarezza un oggetto attraverso la dissociazione di forme e colori.
Nello specifico si tratta di “papier collés” (carta incollata), ossia l’utilizzo di ritagli di stoffa, di giornali, etichette di bottiglie, carta da parati e altri materiali da incollarli sulla tela e, poi, modificati con un intervento pittorico.
Un esempio è il dipinto Chitarra e programma. Statue d’epouvante realizzata nel 1913 in cui Braque utilizza come soggetto una natura morta, reinterpretandola, però, in chiave moderna.
Nell’ opera, appartenente al “Cubismo sintetico”, si distingue un tavolo ovale sul quale vi sono degli oggetti, scomposti in modo cubista, appartenenti ad un musicista: una chitarra, alcuni spartiti, dei fogli, una locandina e il programma di un concerto.
Sotto la chitarra si legge la scritta “concert” (concerto). In basso, invece, si intravede la prima pagina dello spartito con il titolo del brano.
Nell’opera sono stati incollati anche pezzi di carta da parati ad imitazione delle venature del legno (linoleum); in questo modo Braque vuole evocare la sensazione del legno del tavolo e della chitarra senza dipingerlo.
Le forme sono semplici e quasi si potrebbero dire semplificate o stilizzate; l’opera trova la perfezione nella sua semplicità perché l’artista ha trovato il modo di far intuire la chitarra anche se essa effettivamente non è completamente rappresentata.
La costruzione geometrica deriva da un’ellisse i cui fuochi sono interni alla chitarra e dalle varie linee squadrate dei fogli. All’ interno dell’opera sono anche presenti varie scritte di cui due volutamente dipinte dall’ autore.
I colori sono prevalentemente spenti: partono dal nero per arrivare alle varie tonalità (sia chiare che scure) di grigi fino al marrone, al bianco “sporco” di ocra gialla, color carta.
La proficua collaborazione tra Braque e Picasso si interruppe nel 1914, quando Braque fu chiamato alle armi. Dopo la Prima Guerra Mondiale, durante la quale rimase ferito, lavorò autonomamente e sviluppò uno stile più personale, caratterizzato da colori vivaci e superfici a trama e dalla ricomparsa della figura umana.
Commenti
Posta un commento