Martin Luther King Jr. nacque ad Atlanta, in Georgia, il 15 gennaio del 1929, secondogenito di Martin Luther King Senior, reverendo della chiesa Battista, e di Alberta Williams, organista nel coro della chiesa.
Martin Luther King crebbe ad Atlanta nella Auburn Avenue, la zona borghese della città, dove frequentò le scuole elementari Younge street elementary School e David T. Howard Elementary School nella quale si diplomò nel 1940.Il suo impegno civile è condensato nella "Lettera della prigione di Birmingham”(1963) e in “Strengt to love” che costituiscono un'appassionata enunciazione della sua indomabile crociata per la giustizia fino ad essere riconosciuto come l’apostolo instancabile della resistenza non violenta, il paladino degli emarginati e il “redentore dalla faccia nera”.
Egli si è esposto in prima linea affinché nella realtà americana degli anni ’50 e ’60 fosse abbattuto ogni sorta di pregiudizio etnico. L’elemento scatenante, come racconta nella sua biografia, è il seguente: di ritorno da un viaggio in autobus a Dublin (Stato dell'Ohio) è costretto, assieme ad altri, a cedere il posto a dei passeggeri bianchi appena saliti a bordo, rimanendo in piedi per oltre 140km.
Nel 1951 iniziò a
studiare all’ Università di Boston, ove conobbe Coretta Scott che diventerà sua
moglie il 18 giugno del 1953.
Nel 1955 conseguì il
dottorato in filosofia e diventò pastore a 25 anni in una Chiesa Battista a
Montgomery, Alabama. Entrò, così, a far parte nella locale National Association for Advancement Of The
Coloured People per i rapporti umani, di cui diventò vice-presidente del
consiglio dell’Alabama.
La segregazione e la
negazione dei diritti civili all’interno della comunità nera a Montgomery, come
in tutti gli Stati Uniti, aveva creato una enorme tensione nella comunità
afro-americana.
Un altro episodio
determinante si verificò il 2 marzo del 1955 a Montgomery che evidenziò in modo
inequivocabile la gravità del problema.
“L’autista fa scendere
quattro donne di colore dal bus per far sedere dei ragazzi bianchi.”
Il 1° dicembre 1955 Rosa Parks, per un evento simile, oppone resistenza e viene, addirittura, arrestata per condotta impropria e per aver violato le norme cittadine che obbligavano le persone nere a cedere il proprio posto ai bianchi nel settore comune. La comunità nera di Montgomery attua una protesta “non violenta” basata sul fatto che il 5 dicembre nessun nero dovesse utilizzare gli autobus. L’adesione al “boicottaggio” fu massiccia.
La comunità bianca, ormai, tollerava sempre meno questo comportamento finché il Klu Klux Klan, dopo numerose minacce, lanciò una bomba
all’interno della casa di King. A ritorno dal carcere molti lo aspettavano
armati,ma ancora una volta riuscì a placare gli animi. La notizia della
protesta aveva superato i confini dell’Alabama; il Giappone e la Svizzera
diedero fondi e sostegno morale al movimento afro-americano.
In compagnia di Ralph Abernathy ed altri attivisti per i diritti civili della comunità afroamericana, Martin Luther King Jr. fondò il Southern Christian Leadership Conference (Congresso dei leader cristiani degli stati del Sud), che guiderà fino al suo assassinio.
La sua popolarità
raggiunse il massimo della notorietà tanto che Time gli dedicò la copertina.
Il 23 giugno 1960 incontrò John F. Kennedy, il quale garantì il suo appoggio sulla questione del diritto al voto e sul riconoscimento dei diritti civili per il popolo di colore. Nella campagna di Albani dimostrò che una lotta non violenta e ben organizzata poteva fornire un valido aiuto al Movimento Nazionale per i Diritti Civili.
Contemporaneamente il presidente Kennedy presentò al Congresso un
provvedimento che sancì pari diritti per bianchi e neri d’America. Tale
decisione fu fortemente osteggiata, per cui King organizzò e guidò verso
Washington la celeberrima Marcia per il lavoro e la libertà.
La folla, 250 mila persone e tra
queste 50mila afro-americani, i Big Six e la SNCC assistettero alla stretta di mano tra Kennedy e il
leader King al Lincoln Memorial. In questa circostanza enunciò il suo celebre discorso “I Have a Dream”
che divenne il discorso-simbolo della
marcia ed uno dei più famosi della storia oratoria americana.
Il 22 novembre del 1963 l’omicidio di John F. Jennedy scosse l’America. Si susseguirono vari eventi negativi e lo stesso presidente degli Stati Uniti Johnson nel 1964 ritenne “troppo avanzata” la riforma del voto.
Il 6 agosto dello stesso anno, però, dopo molte iniziative non violente intraprese, il presidente presentò al Congresso la “Voting Rights Act”.
Il 10 dicembre1964 a Oslo ricevette il Premio Nobel della Pace.
Il 3 aprile 1968 Martin Luther King Jr., nel suo
ultimo discorso, tenne a sottolineare che “la montagna era stata raggiunta
e, pertanto, la sua vita poteva anche terminare …” .
Egli, infatti, venne
assassinato il giorno seguente.
Il movimento continuò il suo percorso ed il 21 febbraio, giorno del suo funerale, secondo quanto egli stesso aveva deciso, fu intonato "Take my hand, my precious Lord”.
La salma riposa nel Southview Cemetery, in Jonesboro Road, Atlanta.
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