“Dubliners” is a collection of fifteen short stories written by James Joyce in which the author analyses the failure of self-realisation of inhabitants of Dublin in biographical and in psychological ways. The novel was originally turned down by publishers because they considered it immoral for its portrait of the Irish city. Joyce treats in “Dubliners” the paralysis of will in four stages: childhood, youth, maturity and public life. The paralysis of will is the courage and self-knowledge that leads ordinary men and women to accept the limitations imposed by the social context they live in. In “Dubliners” the style is both realistic - to the degree of perfectly recreating characters and idioms of contemporary Dublin - and symbolic – giving the common object unforeseen depth and a new meaning in order to show a new view of reality. Joyce defines this effect “epiphany” which indicates that moment when a simple fact suddenly explodes with meaning and makes a person realise his / her condi
Muhammad Ali, nato come Cassius Marcellus Clay Jr. in Louisville il 17 gennaio 1942, è stato uno dei più importanti pugili statunitensi e tra gli sportivi più apprezzati della storia.
È stato nominato "sportivo del secolo" da Sports Illustrated e "personalità sportiva del secolo" dalla BBC; inoltre, egli fu autore di diversi best seller come The Greatest: My Own Story e The Soul of a Butterfly.
Inizialmente conosciuto con il nome di Cassius Clay, Alì cominciò ad allenarsi all'età di 12 anni.
È stato nominato "sportivo del secolo" da Sports Illustrated e "personalità sportiva del secolo" dalla BBC; inoltre, egli fu autore di diversi best seller come The Greatest: My Own Story e The Soul of a Butterfly.
Inizialmente conosciuto con il nome di Cassius Clay, Alì cominciò ad allenarsi all'età di 12 anni.
Nel 1960 vinse l'oro Olimpico ai Giochi di Roma e nel 1964, all'età di 22 anni, conquistò il titolo mondiale dei pesi massimi sconfiggendo a gran sorpresa il campione in carica Sonny Liston.
Successivamente si unì al movimento afroamericano Nation of Islam e cambiò il suo nome.
Si convertì quindi al sunnismo nel 1975 ed, infine, al sufismo nel 2005.
Nel 1967, tre anni dopo la conquista del campionato mondiale, Ali si rifiutò di combattere nella Guerra del Vietnam per via della sua religione e della sua opposizione al conflitto.
Nel 1967, tre anni dopo la conquista del campionato mondiale, Ali si rifiutò di combattere nella Guerra del Vietnam per via della sua religione e della sua opposizione al conflitto.
Per questo motivo, fu arrestato e accusato di renitenza alla leva, oltre ad essere privato del titolo iridato e dell'impossibilità di combattere per i successivi quattro anni.
L'appello di Alì fece strada sino alla Corte suprema degli Stati Uniti d'America, che annullò la sua condanna nel 1971.
La sua battaglia come obiettore di coscienza lo rese un'icona nella controcultura degli anni sessanta.
Egli è l'unico peso massimo ad essere stato campione lineare per tre occasioni, nel 1964, 1974 ed infine nel 1978.
Egli è l'unico peso massimo ad essere stato campione lineare per tre occasioni, nel 1964, 1974 ed infine nel 1978.
Detiene il maggior numero di premi "pugile dell'anno", assegnato da The Ring, avendo vinto tale riconoscimento nel 1963, 1972, 1974, 1975 e 1978.
Soprannominato "The Greatest", Ali fu coinvolto in alcuni dei più storici incontri del mondo pugilistico.
Soprannominato "The Greatest", Ali fu coinvolto in alcuni dei più storici incontri del mondo pugilistico.
Tra questi vi furono la prima sfida contro Liston, la trilogia con l'irriducibile rivale Joe Frazier, ed il "Rumble in the Jungle" con George Foreman, dove riconquistò i titoli persi sette anni prima.
In un'era dove molti pugili lasciavano parlare i propri manager, Alì, ispirato dal wrestler Gorgeous George, si ritagliò il proprio spazio; infatti, prese il controllo di numerose conferenze stampa ed interviste, parlando liberamente anche di problemi non legati al pugilato.
In un'era dove molti pugili lasciavano parlare i propri manager, Alì, ispirato dal wrestler Gorgeous George, si ritagliò il proprio spazio; infatti, prese il controllo di numerose conferenze stampa ed interviste, parlando liberamente anche di problemi non legati al pugilato.
Figura carismatica, si contraddistinse, inoltre, come uno dei principali innovatori della pratica del trash-talking nel mondo sportivo.
Trasformò profondamente il ruolo e l'immagine dell'atleta afroamericano negli Stati Uniti, diventando punto di riferimento del Potere Nero. Secondo lo scrittore Joyce Carol Oates, fu uno dei pochi atleti a "definire con i suoi termini la propria reputazione pubblica".
Nel 1984 gli fu diagnosticata la sindrome di Parkinson, che lo portò ad un graduale declino fisico nel corso dei decenni successivi. Malgrado tali disagi e il conseguente ritiro dal mondo sportivo, Ali si distinse per le sue azioni umanitarie.
Nel 1984 gli fu diagnosticata la sindrome di Parkinson, che lo portò ad un graduale declino fisico nel corso dei decenni successivi. Malgrado tali disagi e il conseguente ritiro dal mondo sportivo, Ali si distinse per le sue azioni umanitarie.
Egli morì a Phoenix il 3 giugno 2016.
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