Contesto generale La novella di Cisti il fornaio è la seconda della sesta giornata del Decameron di Boccaccio. In questa giornata, tutte le novelle hanno un tema comune: il modo elegante e intelligente (con arte e garbo) con cui i personaggi riescono a rispondere a situazioni difficili, spesso grazie all’arguzia, alla prontezza di spirito o all’uso sapiente delle parole (i cosiddetti “motti”). La narratrice è Pampinea, una delle sette giovani protagoniste del Decameron, che introduce la novella con una riflessione: a volte la natura e la fortuna premiano persone di umili origini, dotandole di un'anima nobile e virtuosa, proprio come accade a Cisti. Trama in breve Cisti è un fornaio fiorentino, quindi un uomo del popolo, ma di grande eleganza, educazione e intelligenza. Egli possiede un ottimo vino bianco, che desidera offrire a Geri Spina, un nobile fiorentino che ogni giorno passa davanti alla sua bottega insieme agli ambasciatori di papa Bonifacio VIII. Cisti però sa che, ...
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T.Smith sul primo podio ai Giochi Olimpici di Città del Messico |
Thomas C. Smith, detto Tommie e, in ambito sportivo, soprannominato The Jet, nasce a Clarksville il 6 giugno 1944.
Egli iniziò ad imporsi nel 1967 vincendo il titolo universitario sulle 220 iarde (201,17 m) e, quindi, il campionato americano AAU sulla stessa distanza.
Si confermò campione AAU sui 200 m l'anno seguente, guadagnandosi la selezione per la squadra olimpica e stabilendo con 20" netti il nuovo record mondiale.
In precedenza, Smith aveva fatto registrare altri due primati mondiali:
Egli iniziò ad imporsi nel 1967 vincendo il titolo universitario sulle 220 iarde (201,17 m) e, quindi, il campionato americano AAU sulla stessa distanza.
Si confermò campione AAU sui 200 m l'anno seguente, guadagnandosi la selezione per la squadra olimpica e stabilendo con 20" netti il nuovo record mondiale.
In precedenza, Smith aveva fatto registrare altri due primati mondiali:
- correndo l'inconsueta distanza delle 220 iarde in linea retta aveva fatto fermare i cronometri sul tempo di 19"5;
- in una delle sue rare prestazioni sui 400 metri piani, aveva battuto il campione olimpico Lee Evans, stabilendo il nuovo record mondiale con il tempo di 44"5.
Il suo record mondiale rimase imbattuto per 11 anni, finché nel 1979 Pietro Mennea conquistò, sempre a Città del Messico, il nuovo record, con il tempo di 19"72 (che a sua volta rimase imbattuto per 17 anni fino al 1996).
Durante la cerimonia di premiazione, Smith e Carlos diedero vita a quella che probabilmente è ricordata come la più famosa protesta della storia dei Giochi olimpici: salirono sul podio scalzi e ascoltarono il loro inno nazionale chinando il capo e sollevando un pugno con un guanto nero, a sostegno del movimento denominato Olympic Project for Human Rights (Progetto olimpico per i diritti umani) e, più in generale, del potere nero.
Smith, sceso dal podio, disse :"Se io vinco sono un americano, non un nero americano. Ma se faccio qualcosa di sbagliato, allora diranno che sono un negro. Noi siamo neri e siamo orgogliosi di essere neri. L'America nera comprenderà ciò che abbiamo fatto stanotte".Il gesto destò grande scalpore.
Molti lo considerarono fuori luogo ritenendo che la politica dovesse rimanere estranea ai Giochi olimpici; alcuni, addirittura, lo deprecarono, ritenendo che avrebbe messo in cattiva luce l'intera rappresentativa statunitense e recato danno alla nazione americana.
Altri, invece, espressero solidarietà ai due atleti, encomiando il loro coraggio.
Per decisione del presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Avery Brundage, gli atleti Smith e Carlos furono sospesi dalla squadra statunitense con effetto immediato ed espulsi dal villaggio olimpico.
Tornati in patria, i due atleti subirono altre ritorsioni, dovettero abbandonare la loro carriera di duecentisti e ricevettero numerose minacce di morte.
Smith proseguì la sua carriera agonistica nel football americano, giocando per tre stagioni con i Cincinnati Bengals, per poi tornare all'atletica in veste di allenatore.
Nel 1999 Tommie Smith ricevette il premio Sportsman of the Millennium e nel 2005, nel campus della San Jose State University, venne eretta una statua raffigurante Smith e Carlos durante la famosa cerimonia di premiazione olimpica.
Molti lo considerarono fuori luogo ritenendo che la politica dovesse rimanere estranea ai Giochi olimpici; alcuni, addirittura, lo deprecarono, ritenendo che avrebbe messo in cattiva luce l'intera rappresentativa statunitense e recato danno alla nazione americana.
Altri, invece, espressero solidarietà ai due atleti, encomiando il loro coraggio.
Per decisione del presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Avery Brundage, gli atleti Smith e Carlos furono sospesi dalla squadra statunitense con effetto immediato ed espulsi dal villaggio olimpico.
Tornati in patria, i due atleti subirono altre ritorsioni, dovettero abbandonare la loro carriera di duecentisti e ricevettero numerose minacce di morte.
Smith proseguì la sua carriera agonistica nel football americano, giocando per tre stagioni con i Cincinnati Bengals, per poi tornare all'atletica in veste di allenatore.
Nel 1999 Tommie Smith ricevette il premio Sportsman of the Millennium e nel 2005, nel campus della San Jose State University, venne eretta una statua raffigurante Smith e Carlos durante la famosa cerimonia di premiazione olimpica.
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