“Dubliners” is a collection of fifteen short stories written by James Joyce in which the author analyses the failure of self-realisation of inhabitants of Dublin in biographical and in psychological ways. The novel was originally turned down by publishers because they considered it immoral for its portrait of the Irish city. Joyce treats in “Dubliners” the paralysis of will in four stages: childhood, youth, maturity and public life. The paralysis of will is the courage and self-knowledge that leads ordinary men and women to accept the limitations imposed by the social context they live in. In “Dubliners” the style is both realistic - to the degree of perfectly recreating characters and idioms of contemporary Dublin - and symbolic – giving the common object unforeseen depth and a new meaning in order to show a new view of reality. Joyce defines this effect “epiphany” which indicates that moment when a simple fact suddenly explodes with meaning and makes a person realise his / her condi
T.Smith sul primo podio ai Giochi Olimpici di Città del Messico |
Thomas C. Smith, detto Tommie e, in ambito sportivo, soprannominato The Jet, nasce a Clarksville il 6 giugno 1944.
Egli iniziò ad imporsi nel 1967 vincendo il titolo universitario sulle 220 iarde (201,17 m) e, quindi, il campionato americano AAU sulla stessa distanza.
Si confermò campione AAU sui 200 m l'anno seguente, guadagnandosi la selezione per la squadra olimpica e stabilendo con 20" netti il nuovo record mondiale.
In precedenza, Smith aveva fatto registrare altri due primati mondiali:
Egli iniziò ad imporsi nel 1967 vincendo il titolo universitario sulle 220 iarde (201,17 m) e, quindi, il campionato americano AAU sulla stessa distanza.
Si confermò campione AAU sui 200 m l'anno seguente, guadagnandosi la selezione per la squadra olimpica e stabilendo con 20" netti il nuovo record mondiale.
In precedenza, Smith aveva fatto registrare altri due primati mondiali:
- correndo l'inconsueta distanza delle 220 iarde in linea retta aveva fatto fermare i cronometri sul tempo di 19"5;
- in una delle sue rare prestazioni sui 400 metri piani, aveva battuto il campione olimpico Lee Evans, stabilendo il nuovo record mondiale con il tempo di 44"5.
Il suo record mondiale rimase imbattuto per 11 anni, finché nel 1979 Pietro Mennea conquistò, sempre a Città del Messico, il nuovo record, con il tempo di 19"72 (che a sua volta rimase imbattuto per 17 anni fino al 1996).
Durante la cerimonia di premiazione, Smith e Carlos diedero vita a quella che probabilmente è ricordata come la più famosa protesta della storia dei Giochi olimpici: salirono sul podio scalzi e ascoltarono il loro inno nazionale chinando il capo e sollevando un pugno con un guanto nero, a sostegno del movimento denominato Olympic Project for Human Rights (Progetto olimpico per i diritti umani) e, più in generale, del potere nero.
Smith, sceso dal podio, disse :"Se io vinco sono un americano, non un nero americano. Ma se faccio qualcosa di sbagliato, allora diranno che sono un negro. Noi siamo neri e siamo orgogliosi di essere neri. L'America nera comprenderà ciò che abbiamo fatto stanotte".Il gesto destò grande scalpore.
Molti lo considerarono fuori luogo ritenendo che la politica dovesse rimanere estranea ai Giochi olimpici; alcuni, addirittura, lo deprecarono, ritenendo che avrebbe messo in cattiva luce l'intera rappresentativa statunitense e recato danno alla nazione americana.
Altri, invece, espressero solidarietà ai due atleti, encomiando il loro coraggio.
Per decisione del presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Avery Brundage, gli atleti Smith e Carlos furono sospesi dalla squadra statunitense con effetto immediato ed espulsi dal villaggio olimpico.
Tornati in patria, i due atleti subirono altre ritorsioni, dovettero abbandonare la loro carriera di duecentisti e ricevettero numerose minacce di morte.
Smith proseguì la sua carriera agonistica nel football americano, giocando per tre stagioni con i Cincinnati Bengals, per poi tornare all'atletica in veste di allenatore.
Nel 1999 Tommie Smith ricevette il premio Sportsman of the Millennium e nel 2005, nel campus della San Jose State University, venne eretta una statua raffigurante Smith e Carlos durante la famosa cerimonia di premiazione olimpica.
Molti lo considerarono fuori luogo ritenendo che la politica dovesse rimanere estranea ai Giochi olimpici; alcuni, addirittura, lo deprecarono, ritenendo che avrebbe messo in cattiva luce l'intera rappresentativa statunitense e recato danno alla nazione americana.
Altri, invece, espressero solidarietà ai due atleti, encomiando il loro coraggio.
Per decisione del presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Avery Brundage, gli atleti Smith e Carlos furono sospesi dalla squadra statunitense con effetto immediato ed espulsi dal villaggio olimpico.
Tornati in patria, i due atleti subirono altre ritorsioni, dovettero abbandonare la loro carriera di duecentisti e ricevettero numerose minacce di morte.
Smith proseguì la sua carriera agonistica nel football americano, giocando per tre stagioni con i Cincinnati Bengals, per poi tornare all'atletica in veste di allenatore.
Nel 1999 Tommie Smith ricevette il premio Sportsman of the Millennium e nel 2005, nel campus della San Jose State University, venne eretta una statua raffigurante Smith e Carlos durante la famosa cerimonia di premiazione olimpica.
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