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Visualizzazione dei post da luglio, 2020

Dubliners by J.Joyce (riferimento a 'Eveline' e 'The dead')

“Dubliners” is a collection of fifteen short stories written by James Joyce in which the author analyses the failure of self-realisation of inhabitants of Dublin in biographical and in psychological ways. The novel was originally turned down by publishers because they considered it immoral for its portrait of the Irish city. Joyce treats in “Dubliners” the paralysis of will in four stages: childhood, youth, maturity and public life. The paralysis of will is the courage and self-knowledge that leads ordinary men and women to accept the limitations imposed by the social context they live in. In “Dubliners” the style is both realistic - to the degree of perfectly recreating characters and idioms of contemporary Dublin - and symbolic – giving the common object unforeseen depth and a new meaning in order to show a new view of reality. Joyce defines this effect “epiphany” which indicates that moment when a simple fact suddenly explodes with meaning and makes a person realise his / her condi

Canto V - Inferno

  Dante e Virgilio entrano nel secondo cerchio infernale. Essi incontrano Minosse, il giudice infernale che ascolta le confessioni delle anime dannate ed indica loro in quale cerchio si devono recare attorcigliando la coda intorno al corpo tante volte quanti sono i cerchi che il dannato deve, poi, discendere. La figura di Minosse come giudice infernale risale al mito greco. Egli, figlio di Zeus e di Europa, fu re di Creta e marito di Pasifae che, accoppiatasi con un toro, partorì il Minotauro, un mostro con la testa taurina e il corpo umano. Quest’ultimo, per volere dello stesso Minosse, fu rinchiuso in un labirinto appositamente costruito da Dedalo. Dopo la morte, Minosse fu nominato da Zeus membro del collegio giudicante dell’Inferno. Egli viene descritto con dovizia di particolari dallo stesso Omero nell' Odissea (XI, 568-571): “ E vidi Minosse, lo splendido figlio di Zeus, con scettro d’oro fare ai morti giustizia, seduto; e intorno al sire si difendevano quell

Secretum di Francesco Petrarca

Prima pagina del Secretum Secretum  o De secreto conflictu curarum mearum  ("Riguardo al segreto conflitto delle mie angosce") è un'opera scritta in latino da Francesco Petrarca composta da tre libri, i quali illustrano un dialogo tra il poeta e il santo e filosofo Agostino d'Ippona riguardo i peccati capitali. Essa viene composta nel 1347, rivista nel 1349 ed, infine, viene definitivamente modificata nel 1353. Esso viene divulgata fra il 1378 ed il 1379 grazie al monaco fiorentino Tedaldo della Casa. Secretum , tuttavia, non si presenta come un'opera frammentaria bensì con una struttura organica, ben definita e organizzata. In quest'opera Petrarca si sofferma principalmente sull'accidia; infatti, confessa al santo di esserne affetto. Il filosofo, in qualità di guida spirituale, cerca di spiegare al poeta la difficoltà di gestire un peccato di cui egli stesso è stato vittima. L'opera acquista così una profonda meditazione religiosa che scaturisce pri

Analisi del testo. Italia mia, benché ‘l parlar sia indarno di Francesco Petrarca

Testo Italia mia, benché ’l parlar sia indarno a le piaghe mortali che nel bel corpo tuo sì spesse veggio, piacemi almen che’ miei sospir’ sian quali spera ’l Tevero et l’Arno, e ’l Po, dove doglioso et grave or seggio. Rettor del cielo, io cheggio che la pietà che Ti condusse in terra Ti volga al Tuo dilecto almo paese. Vedi, Segnor cortese, di che lievi cagion’ che crudel guerra; e i cor’, che ’ndura et serra Marte superbo et fero, apri Tu, Padre, e ’ntenerisci et snoda; ivi fa che ’l Tuo vero, qual io mi sia, per la mia lingua s’oda. Voi cui Fortuna à posto in mano il freno de le belle contrade, di che nulla pietà par che vi stringa, che fan qui tante pellegrine spade? perché ’l verde terreno del barbarico sangue si depinga? Vano error vi lusinga: poco vedete, et parvi veder molto, ché ’n cor venale amor cercate o fede. Qual piú gente possede, colui è piú da’ suoi nemici avolto. O diluvio raccolto di che deserti strani per inondar i nostri dolci campi! Se da le proprie mani questo n

Analisi del testo. Voi ch' ascoltate in rime sparse il suono di Francesco Petrarca

Testo Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono di quei sospiri ond’io nudriva ’l core in sul mio primo giovenile errore quand’era in parte altr’uom da quel ch’i’ sono, del vario stile in ch’io piango et ragiono fra le vane speranze e ’l van dolore, ove sia chi per prova intenda amore, spero trovar pietà, nonché perdono. Ma ben veggio or sì come al popol tutto favola fui gran tempo, onde sovente di me medesmo meco mi vergogno; et del mio vaneggiar vergogna è ’l frutto, e ’l pentersi, e ’l conoscer chiaramente che quanto piace al mondo è  breve sogno . Parafrasi Voi che ascoltate in questi frammenti poetici il suono di quei sospiri di cui alimentavo il mio cuore  al tempo delle mie pazzie giovanili  quando ero in parte un uomo diverso da quello che sono oggi, se fra voi c'è chi comprende l'amore per esperienza,  spero di trovare pietà e perdono per lo stile vario  in cui piango e parlo, combattuto fra le speranze e le sofferenze parimenti vane, inconcludenti. Ma ora capisco bene

Il doping ed il metribolone

Il doping è stato definito dal Codice Antidoping come “l’uso di sostanze o metodiche che, per natura, dosaggio, metodo e applicazione, sono nocive alla salute e possono migliorare artificiosamente la prestazione fisica”. La pratica del doping, quindi, è un atto sportivo illecito che lede la salute dello sportivo che ne fa uso e lo spirito sportivo stesso, basato sulla volontà, sul fair play e sulla costanza dell’allenamento. Per far fronte a questo fenomeno, nel 2009 l’Agenzia internazionale contro il doping (WADA, World Antidoping Agency) ha approvato un nuovo codice antidoping: il Codice WADA. Esso amplia il concetto di doping affermando la responsabilità penale non solo per chi ne fa uso, ma anche per chi fornisce, prescrive e somministra tali farmaci o cerca di alterare i risultati delle analisi. Nel Codice WADA, inoltre, si operano alcune distinzioni tra sostanze in grado di influire sulla performance in una specifica competizione e sostanze considerate proibite in tutte le gare s